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Before Dark, un sentimento che non può esistere

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Severus
view post Posted on 15/11/2006, 10:23




Premetto che sono sempre stata restia a pubblicare le mie storie nei siti appositi, già tanto se le ho messe nella mia gallery su deviantart. Ma dato che questo è il forum della compagnia...farò uno strappo alle abitudini.
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*BEFORE DARK*

<I° CAPITOLO>

Diario segreto di Severus Piton
3o novembre ****
studio, h 18.20


Bah, qui sembra che si sia passati direttamente alla primavera saltando a piè pari l’inverno. Sono tutti innamorati…
Ieri ho persino beccato Weasley e la Granger che si slinguazzavano (signore, risparmiami per il resto della vita uno spettacolo simile). Ma…la domanda sorge spontanea e legittima: è tecnicamente possibile baciare quella ragazza? Con la dentiera che si ritrova… Ammetto che la mia potrebbe essere tutta invidia. Non lo so. E, soprattutto, non mi interessa.
Comunque qui sembrano tutti innamorati…perfino Silente si scambiava sguardi languidi con Minerva durante la colazione. Ho dovuto fare uno sforzo disumano per non rimettere il mio succo di zucca. Ma non è la primavera la stagione degli amori? Bè, io non me ne intendo… Forse è colpa dello spirito natalizio. Già, appunto. Le decorazioni natalizie. Ma che bisogno c’è di addobbare già ora il castello? Ieri sera Vitious ha insistito per appendere delle teste d’angelo al soffitto della Sala Grande. Ed è rimasto appeso lui, ancora non si è capito come. Menomale che c’ero io nei paraggi. Ad ogni modo, ci sono fastidiosissime decorazioni ovunque.
Nel pomeriggio ho fatto una capatina a Hogsmeade per comprare alcuni ingredienti….e per prendere una boccata d’aria fresca. Per tutti i gargoyles! In ogni angolo v’erano alberi di natale e decorazioni lucenti! Per non parlare dei cori per le vie del villaggio. Uffa…proprio non capisco tutto questo esubero d’amore. Perfino nei sotterranei…pare che la Parkinson si stia dando da fare col giovane Malfoy.
L’unico luogo dimenticato…pare essere il mio ufficio…

Diario segreto di Severus Piton
11 dicembre ****
studio, h 21.30


Ieri sera sono tornato a casa. L’annuale visita di cortesia ai genitori. Non certo piacevole. E infatti la mia ultima visita risaliva al natale scorso.
Entro in casa e schivo per un soffio uno dei vasi di mia madre. Lancio una rapida occhiata al vaso ormai in frantumi e, ancora stordito per la gradita accoglienza, vedo ma madre che mi viene incontro a braccia aperte. Che sia un caloroso gesto materno? Non è un po’ tardi per riceverlo, visto che sarebbe il primo? E infatti non lo è. Cretino io a pensarlo.
Lascio che la donna cerchi il mio abbraccio, il volto premuto contro il mio mantello, le lacrime che scorrono sul colletto della camicia. Non mi importa, il mio sguardo è altrove. Cerco lui. Che non si fa attendere. E’ al massimo della sua collera. Sto per dire qualcosa ma il mio sguardo si posa sul bastone da passeggio che ha in mano. Basta questo a zittirmi. Sotto il mantello la mia mano corre a cercare la bacchetta. Non è la prima volta ma non sono più un ragazzino ormai. Certo…certo non credevo di assomigliargli così tanto. Lo avrà notato anche mia madre? Avrà notato che somiglio all’uomo che ha amato e infine odiato? Non so come, me li lascio alle spalle. Conosco troppo bene la scena. E’ presente in ogni mio ricordo di bambino. La memoria mia guida. E mi trovo in una piccola stanza gelida, spoglia, buia. La mia stanza. In questa casa il tempo si fermato, nulla è cambiato. Tutto è come allora. Rivedo persino lo stesso bambino in un angolo, seduto sul freddo pavimento in pietra. La bacchetta alla mano….ad uccidere mosche.
Non so quanto sia rimasto chiuso là dentro, dove lo scorrere del tempo non esiste.
Era notte fonda quando tornai all’aperto. Il vento gelido mi colpì in viso lacerando la sensazione di disagio che mi tormentava l’animo. La voce di mio padre e le grida di mia madre si facevano più lontane man mano che mi allontanavo lasciando quel luogo dietro di me.
E fino al prossimo inverno niente più visita. Non è necessario entrare ogni giorno in quell’inferno. E’ già abbastanza doloroso che viva nel mio animo, in ogni mio ricordo…

Pensieri di Severus Piton
18 dicembre ****
sala insegnanti, h 22.45


Sono in sala professori. Le luci sono spente, solo la debole luce lunare, filtrando dalle finestre, illumina dolcemente la sala. Osservo stancamente le varie sedie, tutte scompagnate fra loro, vuote. Mi volto nuovamente verso la finestra soffermando il mio sguardo sulle ombre oblunghe che la notte proietta sul prato. Ho sempre l’impressione che si muova qualcosa là fuori. Qualcosa di vagamente umano…totalmente angosciante. Ma so bene che è solo un’impressione, dettata da chissà cosa…chissà cosa…
Il vento soffia ancora impetuoso e gelido. Mi piace. Mi piace quando mi colpisce come fosse il pugnale del mio peggior nemico…trapassandomi da parte a parte. E dandomi la sensazione, seppur falsa e breve, di portarmi via ogni ricordo. Triste o felice che sia. Per darmi l’opportunità di ricominciare. Una nuova vita. …Ma tutto ha la durata di pochi istanti. Come una droga, come una nuvola che abbraccia la luna…tormento, serenità e poi ancora tormento. Ma questa sera il vento è davvero forte, da tre giorni ormai soffia imperturbabile.
Esco…
Forse non resisterà alla tentazione di colpirmi una seconda volta. E poi una terza. E poi ancora. E ancora. Finchè…forse…

Pensieri di Severus Piton
18 dicembre ****
cortile, h 23.15


Il vento è davvero gelido. Soffia come se volesse lacerare ogni cosa. Accarezza violentemente le fronde degli alberi e increspa la superficie scura del lago. E io, immobile, aspetto che colpisca anche me. Quanto lo desidero. Quanto vorrei che mi lacerasse l’animo perché io, con le mie sole forze, non posso farlo. Troppo debole per scaricare su di me una simile forza.
Colpito. Ancora. E ancora…E…ancora. Amo il vento di notte. Tuttavia questa volta è diverso. Sento una nuova sensazione nell’animo. Sfida. Ecco cosa desidero. Sfidare il vento. Lottare contro il pugnale di questo mio immaginario nemico. Ma…perché? Non è forse grazie a lui che per un attimo posso dimenticare ogni cosa? C’è forse qualcos’altro che può farmi dimenticare? O qualcuno…Ma forse è tardi ormai. Le forze vengono meno, gli occhi bruciano, il respiro si affanna. Per un attimo desidero solo abbandonarmi al sonno ma il cuore inizia a palpitare. Un batticuore sempre più intenso mi esplode nel cuore e sale in gola smorzandomi il respiro. La mano corre a scoprirmi il braccio sinistro, convulsamente, mentre lo sguardo si sposta repentino sulla pelle nuda e biancastra che non rabbrividisce, accarezzata dal vento. Brucia. E un contorno rossastro, come un fuoco, compare rapido sul mio braccio. E’ lui. Mi sta chiamando. Alzo lo sguardo all’orizzonte mentre sulla pelle il disegno si completa. Ma la voce che sento non è la sua. Un’immagine prende forma nella mia mente. Poi l’oscurità mi annebbia la vista…e mi lascio andare. Sia quel che sia.

Diario segreto di Severus Piton
19 dicembre ****
infermeria, h 14.10


Piove. Il cielo è grigio, nuvoloso. Il vento soffia ancora gelido sebbene sia nettamente più calmo di quanto io ricordi.
Credevo di aver sognato tutto. Ma quando stamattina mi sono risvegliato in un letto dell’infermeria ho capito di sbagliarmi. Oggi nessuna lezione di Pozioni….immagino che gli studenti stiano ancora facendo i salti di gioia. Sanno bene che è difficile mettermi ko. Rimedierò. So ben io come recuperare le lezioni di oggi…

Comunque non mi dispiace prendermi un giorno di risposo. La stanza è vuota e silenziosa, solo il rumore della pioggia sui vetri scandisce il tempo. Siedo sul letto, con lo sguardo fisso al di là della finestra.
Io…non capisco cosa mi sia preso. La comparsa di quel segno non è certo una cosa così nuova e sconvolgente per me, non tanto da farmi svenire, almeno. Ma la voce che ho sentito e quella immagine che ho visto… non appartenevano all’Oscuro Signore. Perché lei mi fa questo effetto? Ciò significa che mi ero sbagliato? Ho davvero spezzato quella promessa? Basta, non voglio pensarci.

Chissà chi è stato a trovarmi…spero solo che non sia stato Potter. E’ già insopportabile essere stato salvato dal padre, ci manca solo più il figlio copia carbone!
Ad ogni modo sono qui. E non ho ancora visto nessuno. Come se mi importasse…

Pensieri di Severus Piton,
23 dicembre ****
lungo fiume, h 18.50


Oggi pomeriggio sono uscito. Sono andato in città per acquistare alcuni ingredienti che avevo terminato. Non ho potuto impedirmi di pensare per l’ennesima volta che il natale è la festa dell’ipocrisia. Ma devo essere sincero, mi sono anche divertito perché non ero solo, in balia dei miei stessi pensieri. Sono stato bene con Lucius e la Lestrange.
Si gelava dal freddo e così ci siamo rifugiati in un locale della piazza principale. Scherzare con le nostre burrobirre in mano… è stato come poter cancellare tutti questi ultimi anni. Ci sentivamo ancora ragazzi, durante una delle nostre uscite segrete da Hogwarts. In più Lucius mi ha fatto un singolare regalo per natale. Sebbene sappia che io detesti fare e ricevere regali, devo dire che il suo mi ha fatto piacere. Una mia foto da giovane. L’ha scattata lui stesso e l’ha conservata con cura per tutti questi anni. L’ho presa fra le mani, guardandola e subito qualche lacrima ha svelato le mie emozioni. Mi sento in colpa per averlo tradito…e lui…neanche lo sa. Per non parlare di Bellatrix. Se solo sapessero…i loro sorrisi svanirebbero e chissà cosa succederebbe. Devo sopportare e tenere nascosto un simile segreto. Dipendesse solo da me non aspetterei un attimo a svelare ogni cosa. Ma se davvero lo facessi non sarei l’unico a subirne le conseguenze. Silente lo ha detto…sono l’unica spia dell’Ordine. Il ricordo del processo riaffiora e per impedirlo farei qualsiasi cosa. Così sia, reggerò ancora questo doppio gioco. Lasciai cadere la foto sul tavolo e mi sporsi verso Lucius abbracciandolo con calore. Non se lo aspettava, certo è un gesto inconsueto da parte mia. Sentii la sua voce, mi prese in giro perché mi commuovevo per una foto. Non sa che il mio gesto nasconde un terribile segreto.
Il pomeriggio è trascorso velocemente e senza neanche rendercene conto è scesa la sera. Lucius e la Lestrange mi hanno lasciato solo, è ora di tornare a casa. Ma non per me. Non mi va di tornare a Hogwarts così presto. Mi incammino sul lungo fiume. Mi piace quel posto, di sera specialmente. Il cielo blu che si riflette sulla superficie del fiume, il vento fra le foglie dei salici, l’acqua scura che si muove dolcemente accarezzata dalla gelida brezza invernale. Avrei dovuto immaginare che ci fossero così tante coppiette? Non mi interessano queste cose. O forse dovrei dire che vorrei non mi interessassero. Mi sento a disagio, fuori luogo, Mi fermo, lo sguardo fisso sul fiume. Solitudine. Mi lascerà mai questa sensazione di gelo nel cuore? Ero di pessimo umore quando ho lasciato Hogwarts, carico di odio e risentimento. Non ne sapevo neanche la causa. E improvvisamente, mi sento angosciato, vuoto. Morto. La solitudine ha un terribile effetto sull’uomo. Questo posso affermarlo con certezza. Non sopporto oltre, voglio tornare a Hogwarts. Al mio ruolo, alla persona che sono in quel luogo, Freddo, asociale, sarcastico, temuto da ogni studente. Anche se è solo una maschera. Anche se il dolore mi lacera il cuore. Sempre…
Prendo la foto, la osservo. Mi piace e sono grato a Lucius per questo regalo. Ero davvero così da ragazzo? Davanti ai miei occhi un giovane Serpeverde sfoglia con interesse un libro. Osservo il suo sguardo, il volto, le mani. E meccanicamente i miei occhi si spostano sulle mie. Possibile che sia diventato così? Dovrei sentirmi uno stupido a meravigliarmi di come il tempo cambi una persona. Eppure sono qui, circondato da tanti innamorati che ormai non destano più nessuna reazione in me, a guardare stupito la foto di me stesso da giovane. Io mi muovo, così il ragazzo della foto. Siamo la stessa persona anche se tanti anni ci dividono. Non posso davvero tornare indietro? Fermare ogni mio movimento e la mia vita. E fare in modo che siano solo i movimenti e la vita di quel ragazzo ad avere un futuro? Vorrei…bah, forse nemmeno io lo so. Cosa cambierei di ciò che è stato fin’ora? Penso che tornerei a Serpeverde. Forse riuscirei a diventare professore di Difesa. Ma il resto? Non ci avevo mai pensato. Il desiderio di tornare indietro è così forte quanto irrealizzabile che non mi sono mai preoccupato di approfondirlo. Immagino che non riuscirei comunque a farmi amare e in fondo è questo che più mi ferisce.
Che sia la volta buona che mi metto il cuore in pace?
Ad ogni modo, questa foto è davvero importante per me, non potrò mai ringraziare abbastanza Lucius per avermela regalata.
Ripenso al libro che gli ho regalato e credo che non valga nulla al confronto. ‘’Approfondimenti delle Maledizioni senza Perdono’’, so che gli piacerà leggerlo ma ciò che mi ha dato vale molto di più. Forse devo comprargli qualcos’altro…
Immerso nei pensieri ho proseguito e non capisco dove io mi trovi. Da quale parte della città.

Ho l’impressione di aver bevuto troppa burrobirra…

Diario segreto di Severus Piton,
24 dicembre ****
studio, h 23.04


Poco più di un’ora e sarà natale. La rottura natalizia delle visite al parentado è iniziata nel pomeriggio. Me la sono cavata con poco, per fortuna. E anche la solita cena per riunire la famiglia è stata piuttosto indolore. Merito di qualche bicchierino di troppo, presumo. E dell’assenza di mio padre. Mia madre era davvero bella stasera. Si vedeva che il pensiero di suo marito che se la spassa con un’altra donna, non la toccava minimamente. Del resto, non toccava neanche me. Ad ogni modo sono riuscito a svignarmela in tempo per tornare al castello e scivolare nel mio studio prima della mezzanotte. Passando accanto alla Sala Grande ho sentito un gran baccano. E lo stesso giunge dai piani superiori. Possibile che Silente non faccia nulla per calmare ‘sti ragazzini?! Odio il natale, penso che tutti l’abbiano capito ormai. L’ho sempre odiato. Non posso fare a meno di pensare che dovrei essere felice, come chiunque, e invece non lo sono affatto. Vorrei addormentarmi, abbandonarmi al sogno. E risvegliarmi quanto tutto sarà finito. Uscire dal mio studio e non vedere più un solo simbolo natalizio. Ho anche pensato di prepararmi una pozione soporifera ma qualche impiccione troverebbe comunque il modo di svegliarmi e rovinarmi l’incanto. Come l’anno scorso…che sono scappato in Scozia e Silente è venuto a prendermi per riportarmi a Hogwarts. Ma dove ‘sta scritto che devo partecipare anch’io a questa baraonda?! Dannazione! Vorrei solo starmene per i fatti miei, chiedo forse troppo?! Che poi, secondo me lo spirito natalizio rimbambisce tutti. Minerva mi ha chiesto se non volessi mettere un albero di nastrini dorati nel mio studio…. Ho finto di non aver sentito.
E poi stamattina mentre uscivo mi sono trovato faccia a faccia con Potter. ‘Se il buongiorno si vede dal mattino…’, ho pensato…ma del resto andavo a far visita ai parenti. Cosa mai potevo aspettarmi?
Aveva un sorriso beffardo stampato sulla faccia e io già mi chiedevo se era il caso di chiedere il motivo della sua presenza davanti al mio ufficio prima di togliere 10 punti a Grifondoro. Ma non faccio in tempo ad aprire bocca che lo vedo porgermi un pacchetto. Non so come, né perché, lo prendo. Il mio sguardo saetta come un fulmine dal misterioso regalo al ragazzo. Il sorriso è svanito, sembra dispiaciuto, Eppure non dice nulla, resta il silenzio. Lo osservo allontanarsi lungo il corridoio. E’ strano. Anch’io non ho detto parola, molto strano. Ero così di corsa per via delle visite che ho gettato il pacchetto sulla scrivania. Solo al rientro, stasera, me ne sono ricordato. L’ho aperto. Con un po’ di riluttanza, ovvio, poteva sempre contenere qualche stupido scherzo dei gemelli Weasley. Se penso a tutto quello che mi hanno fatto passare… No, nessuno scherzo. Una cosetta che mi ha fatto riflettere. Un boccino. Solo adesso ricollego il gesto di Potter a ciò che ha visto nel pensatoio durante la sua ultima lezione di Occlumanzia. E non credo di sbagliarmi se penso che Black gli avrà fornito altri succosi dettagli in merito. Ma niente di questo ho pensato osservando il boccino. Vederlo ha scatenato una violenta esplosione di ricordi. E mi sono lasciato cullare dalle immagini che riaffioravano nella mia mente, sfiorando il boccino e infine stringendolo fra le dita. Per un momento di pura illusione torno ragazzo…finalmente stringo fra le mani il boccino. E mi lascio scappare un debole sorriso.
Vorrei gridare ai miei studenti, ai miei Serpeverde soprattutto, che auguro loro un felice e sereno natale…. E di studiare che dopo le feste c’è compito in classe!!!

Mh…forse il natale ha rimbambito anche me…

Diario segreto di Severus Piton
3o dicembre ****
studio, h 23.47


Sono giunto ad una conclusione. Almeno con me stesso, non devo fingere. O finirò con l’impazzire davvero. Oggi mi sono reso conto di una sconcertante certezza: posso amare. Dovrei gioire di questo, o almeno credo. Le persone innamorate che vedo sono sempre felici. Eppure io non sento di esserlo. Quella promessa che feci a me stesso anni addietro è davvero rotta. Non immaginavo che prima o poi sarebbe successo, e se anche sapevo di potermi sbagliare non me ne importava. Ero certo che non sarei più stato in grado di amare. E ora devo ricredermi e nel farlo sento una profonda confusione e anche un po’ di paura. Perché ora che so di essere in grado di amare non credo di poter amare. Non lei. Che prezzo doloroso per una risposta. Davvero non mi aspettavo questo. Non a questo punto della vita. Col passare degli anni, con la solitudine che si faceva sempre più presente, mi sono reso amaramente conto di quanto fossi vuoto. Morto. Una sensazione angosciante ogni giorno. Anche oggi, insomma, sembrava un giorno come un altro. Non so spiegarmi perché decisi di avventurarmi al piano di sopra, dal quale giungeva un gran chiacchiericcio. Nonostante a Hogwarts non siano rimasti che una cinquantina di studenti (e noi professori) il fracasso non è da meno degli altri giorni. E Silente non fa nulla, anzi, sembra divertirsi più di tutti. Ammetto di invidiare una simile spensieratezza. Osservai il gran via vai che c’era nella Sala Grande, ma restando accanto alla porta come se non avessi la minima intenzione di mescolarmi ad un trambusto simile.
-Professore…-
La sua voce fu come un soffio di calore in quel gelo in cui vivo ogni giorno. Mi voltai lentamente, assaporando ogni secondo nel farlo. Abbassai lo sguardo e la vidi. Davanti a me, così pericolosamente vicina. E in quel momento qualcosa cambiò nel mio animo. Ciò che in quella sera di inizio anno fu solo un’impressione…divenne una certezza. La certezza di amarla con tutto me stesso. Mi ero improvvisamente ritrovato in un vortice di suoni, voci, colori e immagini. Non credo di essermi mai sentito tanto confuso. La fissai come se in lei potessi trovare la motivazione a ciò che mi stava capitando.
-Professore…-
Ancora la sua voce. Mi risvegliai un poco dal quel torpore. Avevo la gola secca e deglutii a forza tentando di recuperare la mia solita espressione di sufficienza.
-Signorina Perks-
Sorrise. Dannazione, così mi avrebbe mandato tutto all’aria! Feci uno sforzo sovrumano per mantenere la mente più lucida possibile.
-Non mi aspettavo di trovarla qui…-
Cosa mai avrei dovuto rispondere? Con un altro studente la risposta mi sarebbe sorta spontanea, degna della reputazione che mi son fatto a Hogwarts. Ma la presenza di Sally cambiava tutto. Socchiusi le labbra per dire qualcosa ma lei mi precedette.
-Ma sono contenta di vederla, professor Piton-
Anch’io. Anch’io sono contento di vederti, Sally. Quanto avrei voluto dirglielo. Quanto desiderai che ogni cosa e persona svanisse da quella stanza per lasciare spazio solo a noi. A me. E alla mia Sally. E’ un miracolo che sia rimasto al mio posto, che il mio corpo non abbia dato libero sfogo al desiderio perché nella mia mente apparivano immagini che non avevano mai fatto parte di me. Alzai una mano, la sfiorai. Fu un attimo. Ci vuole poco per perdere il lume della ragione anche se ci si chiama Severus Piton. Mai avrei creduto di poter stringere a me un simile morbido calore. La tenni stretta fra le braccia come se lasciarla significasse perderla per sempre.
-Sta male, professore?-
Aprii gli occhi e mi resi rapidamente conto di essermi lasciato trasportare dalla mente. Avevo sognato tutto. Meglio così, anche se la delusione fu forte. Sospirai abbassando lo sguardo e vidi la sua mano sul mio braccio. Dentro di me sorrisi per quella piccola consolazione. Desiderai così tanto poterla anche solo sfiorare e mentre io sognavo, lei aveva allungato la mano e mi aveva raggiunto. Ma questo scatenò nel mio animo una violenta emozione e anche nella mia mente le immagini divennero più violente. Perdonami Sally. Perdonami se ti ho lasciata così, senza un perché, senza nemmeno guardarti. Starti accanto mi toglie ogni forza e io non posso permettere che si scopra tutto. La mia vita finirebbe perché dovrei abbandonare Hogwarts e io non posso vivere fuori di qui. E, ora lo so, senza vederti. Non posso rassegnarmi a sognarti soltanto perché il sogno non rende giustizia a ciò che sei. Mi accontenterò di amarti di nascosto. Non so dove mi porterà questo sentimento sebbene ne abbia un vago presentimento. E non è nulla di buono. So bene che non riuscirò a farmi amare, anche questa volta. Motivo in più per celare ogni cosa. Ciò che oggi ho scoperto…non ha diritto di esistere.

Pensieri di Severus Piton
31 dicembre ****
studio, h 18.51


L’ultima sera dell’anno. Come passa il tempo, gli ultimi mesi sono decisamente volati. Se fino allo scorso anno potevo mostrare un seppur piccolo (e sottolineo piccolo) interesse nei confronti del capodanno, quest’anno sento pura indifferenza. I miei buoni propositi per l’anno nuovo erano tanto giustificati quanto (ahimè) irrealizzabili: un miglioramento del rendimento scolastico nella mia materia. Non ho più intenzione di sprecare il mio tempo sperando che quelle teste di legno (altrimenti dette: studenti) passino un po’ più di tempo sui libri e un po’ meno a gozzovigliare. Quindi nessun proposito, nessuna passeggiata nel parco, nessun bicchierino davanti al caminetto. Spento. Mi chiedo cosa mi abbia fatto cambiare. Bah, poco importa. Meglio così. Ho passato il pomeriggio a correggere gli ultimi compiti di Pozioni. Non che mi aspettassi progressi (vedi propositi) ma devo dire che fanno davvero schifo, dal primo all’ultimo. Bè, ovvio…si salva quello della Granger. E poi…il suo. Il fatto che Sally sia così brava in Pozioni mi agita tantissimo. E mi stupisce, è una materia che non piace quasi a nessuno. Del resto, io stesso preferirei di gran lunga insegnare Difesa. Ma mi sono anche stancato di fare domanda ogni anno, tanto Silente la respinge sempre. Sapessi almeno il perché…
Bah, leviamoci dalla testa questi pensieri, stasera c’è la solita tradizionale cena dei docenti e, dal momento che non posso rifiutare, meglio andarci con la mente lucida. Ormai i miei colleghi sanno bene che odio le feste e che in questo periodo sono molto più intrattabile del solito. Fanno di tutto per farmelo pesare il meno possibile ma non sopporto il loro comportamento. Come se avessi bisogno di qualcuno per superare un periodo così schifoso. No, non ho bisogno di nessuno…nessuno!

Bugiardo. Ecco cosa sono.
Sono in camera mia, davanti allo specchio che mi abbottono la palandrana pulita . E nel guardarmi non penso altra parola che questa: bugiardo. Non mi ero forse ripromesso di essere sempre sincero almeno con me stesso? Oh dannazione, ma possibile che non riesco a liberare per un attimo la mente?! Meglio salire e raggiungere gli altri. Probabilmente sono già riuniti nella Sala Insegnanti con un bicchiere in mano. Lancio un’occhiata critica ai miei capelli riflessi nello specchio, mi getto il mantello sulle spalle ed esco dallo studio. Non riesco a impedirmi di fermarmi e posare lo sguardo sull’entrata della Sala Comune di Serpeverde. Sally è lì, oltre quel muro, a festeggiare con i suoi amici. Cosa darei per…per…Ah, basta!…Però quanto mi piacerebbe…augurati un buon inizio d’anno, Sally. Guardandoti nei tuoi occhi viola. Mi rende felice il pensiero di te che sorridi con i tuoi amici aspettando che giunga il nuovo anno. E forse dovrei essere grato di non passare questa serata in solitudine, chiuso nel mio studio, davanti al caminetto spento, in balia dei pensieri più tristi. Ti sorrido Sally, anche se non puoi vedermi. Ti penserò anche se sarà un gesto non ricambiato. Mi volto e salgo le scale, e per la prima volta sento un po’ di quiete al pensiero di passare l’ultima sera dell’anno con i miei colleghi. E poi nascondo una piccola felice certezza: rivederti domani. Ti voglio bene Sally, sento di amarti. Sebbene non possa dirtelo, nemmeno fartelo capire con un semplice gesto. Tutto questo è così nuovo per me, così insolito da parte mia che ancora stento a credere di non sognare. Pazienza. Ognuno ha le sue ferite da portare e ciò che sento per te è la prima ferita che amo portare. Felice Capodanno, Sally.

Diario segreto di Severus Piton
1 gennaio ****
studio, h 00.05


Ormai l’anno nuovo è iniziato. Col passare della giovinezza si ha l’impressione che le giornate si accorcino, sfuggono via come foglie nel vento…recuperarle è quasi impossibile. A questo pensavo, osservando i riflessi dorati del mio idromele. Ero soprappensiero ma non tanto da non accorgermi che avevo destato l’attenzione dei miei colleghi. Alzai lo sguardo su di loro e non potei trattenermi.
-Che diav
Fu la mano di Silente a fermarmi. Mi strinse delicatamente il braccio sinistro proprio laddove il mio corpo ricorda più dolorosamente il mio passato.
-Il dolce!- esclamò con un largo sorriso. Sul tavolo apparve un sontuoso budino di riso e cioccolata, guarnito da panna e frutta candita. Mentre i miei colleghi sporgevano la testa verso la nuova portata, io mi lasciai andare stancamente sulla sedia. La cena era passata, la serata volgeva al termine anche se non era passata la mezzanotte. Promisi a me stesso di sforzarmi di restare fino a dieci minuti dopo la mezzanotte. Dopo di che avrei dato congedo e mi sarei ritirato nelle mie stanze. Odiose feste. Possibile che gli altri perdano la testa per una simile rottura? Guardai Silente servire, tutto baldanzoso, il dolce. Guardai le espressioni allegre dei miei colleghi. Guardai la loro gioia chiedendomi per un momento se non dovessi preoccuparmi di non sentirla pure io. E poi la sua immagine si fece strada della mia mente. Come a voler assicurare anche a me un po’ di serenità. Mi scappò un sorriso. Maledettamente al preside non passò inosservato. Mi porse una fetta di dolce che non rifiutai. Ignorai i discorsi degli altri, mangiai il mio budino sentendomi lontano da tutti loro. La mia mente viaggiava: uscì dalla sala, percorse il corridoio, scese rapidamente le scale e attraversò i sotterranei fino a raggiungere la Sala Comune dei miei studenti. La cercai…e di nuovo sorrisi. Avrei sempre potuto trovarla e osservarla. Sorrisi ancora. Ma fortunatamente mi destai subito da quella situazione. Io che sorrido? Ma dove si è mai visto? Alzai lo sguardo dal piatto ormai vuoto e mi guardai in giro controllando che nessuno si fosse accorto del mio repentino e preoccupante cambiamento d’umore. Mi sembrò tutto a posto finchè non incontrai ancora lo sguardo di Silente. Oh per tutti i gargoyles! Ma perché ho sempre l’irritante sensazione che riesca a leggere nella mia mente?! I miei pensieri non dovrebbero essere fatti miei?! Potrebbe almeno chiedermi il permesso… e comunque la risposta sarebbe no!
-Manca poco alla mezzanotte!- esclamò alzandosi in piedi -Tutti fuori per i fuochi!-
I fuochi?! Dannazione, me n’ero completamente dimenticato! Con quel fastidioso ‘divertimento’ la mia tortura si allungava mostruosamente di un’ora abbondante…
Controvoglia, mi alzai e seguii i miei colleghi. Ma giunto in prossimità dell’entrata, tentai la fuga imboccando le scale per i sotterranei. Non mi voltai indietro, scesi rapidamente e proseguii per il tetro corridoio illuminato solo dalla debole luce delle fiaccole. Mi arrivarono delle voci, rumori di passi affrettati. Una decina di miei studenti mi sfrecciarono accanto, probabilmente diretti al cortile per assistere ai fuochi.
-Buon anno, prof.!-
Mi voltai a guardarli salire velocemente le scale. Sicuramente avrebbero rallentato il passo in prossimità dell’entrata…giusto per non mostrare l’infantile gioia che solo un moccioso può avere. O un Grifondoro….tanto sono la stessa cosa…
-Non viene con noi?-
Di nuovo lei. Mi aveva aspettato? Come poterne essere sicuro?
-No-
Cercai di non farmi prendere dall’entusiasmo di averla davanti a me. Di non aver dovuto aspettare l’indomani per rivederla.
-Raggiungi gli altri. O ti perderai lo spettacolo-
Mi passò così vicino da sfiorarmi il braccio.
-Buon anno, professor Piton!- mi gridò dietro prima di correre su per le scale.
Ed ecco, puntuale all’inverosimile, l’ennesimo sorriso della serata. La cosa comincia a darmi sui nervi…rabbrividisco nell’immaginarmi in una orripilante versione di Allock. Quell’idiota…chissà dov’è ora? Come se mi importasse…
Mi avvicinai ad una delle finestre appena in tempo per vedere il primo fuoco della serata, di un rosso vivo, illuminare il cielo. La mezzanotte era arrivata e con lei l’anno nuovo.

Diario segreto di Sally-Anne Perks
2 gennaio ****
dormitorio Serpeverde, h 23.55


Sono ancora chiusa nella mia stanza. Ho avuto un’altra sgridata dalla McGranitt, sono proprio una frana a trasfigurazione e lei però è molto severa, ed è ingiusto. Sono contenta che vado bene a Pozioni, almeno faccio bella figura con il professor Piton e non mi sgrida… Ho festeggiato con i miei amici Serpeverde e abbiamo fatto molti dispetti a quei pazzi di Grifonschifo. Anche se c’era quella scema di Ginny mezza ubriaca che gridava –Bedè!!!- a più non posso mentre Oliver continuava a scoreggiare e ruttare….E poi dicono i Serpeverde….Ho passato la notte con Warry, a parlare naturalmente, e mi trovo molto bene con lui. Il professor Piton è tanto che non lo vedo e sento. Non capisco perché fugga sempre quando mi vede…devo avere qualcosa che non va?

Diario segreto di Severus Piton
3 gennaio ****
studio, h 22.00


Negli ultimi tre giorni ho evitato accuratamente di incontrare Sally. Ho timore di fare un passo falso, un gesto inconsueto e tradirmi. Questa situazione è insostenibile. Ogni volta che la vedo evito il suo sguardo e cambio direzione. Sopprimere il desiderio di starle accanto mi lacera il cuore. Ma non ho altra scelta. Eppure, a capodanno, guardando i fuochi illuminare il cielo…mi ero chiesto se fosse così sbagliato tentare. Quel pensiero mi metteva paura ma anche una sorta di speranza nel cuore. Così la mattina presto del primo dell’anno, uscii dal mio studio e attraversai i sotterranei, pieno di energie. Cosa rischiavo a parlare con una mia studentessa? Affrettai il passo, ero ansioso di vederla. E quando la sua voce mi raggiunse pensai di venir meno. Girai l’angolo e guardai nel piccolo cortile interno. Vederla mi strappò un sorriso. Feci per chiamarla ma la voce mi morì in gola. Non era sola. Rideva con un ragazzo, Serpeverde. Sembrava molto felice. Sono sicuro di non sbagliarmi se penso che c’era anche lui fra gli studenti che mi sono passati accanto la sera prima.
Ho l’impressione che quella ragazza ami profondamente qualcuno…lo si capisce dal suo sguardo. E’ più solare, più bella.
E io la sento sempre più lontana…
Non riesco a cancellare quell’immagine dalla mente. Sono rimasto chiuso nello studio per tutto il giorno…non oso farmi vedere in questo stato. Ieri sera a cena mi sono rovesciato il caffè sulla palandrana per quanto ero soprappensiero. Ho il morale a pezzi. Per non parlare del cuore. Sono un illuso e vorrei davvero non averlo un cuore, come molti sostengono qui a Hogwarts. Mh, ormai ne sono certo: le feste mi hanno rimbecillito. E’ stato proprio a natale che ho perso completamente la testa per questa ragazzina. Feste….ma avranno anche loro una fine, no?! Non vedo l’ora che riprendano le lezioni. Ho corretto tutti i compiti, ho rivisto il programma scolastico fino alla nausea. Di fare una passeggiata fuori non se ne parla. Non so che fare. Forse…con la ripresa della scuola, avrò meno pensieri per la testa.

Idiota. Mi sono appena reso conto che a lezione vedrò Sally quasi ogni giorno. Dannazione! Mi sembra di impazzire. Devo sforzarmi di dimenticarla. Io…non devo più amare nessuno.

Diario segreto di Severus Piton
5 gennaio ****
studio, h 23.35


Ho sbagliato tutto. Non avrei dovuto allontanarmi. Credevo di fare la cosa più giusta e che ci ho guadagnato? Oggi non sono stato fermo un attimo, ho vagato come uno scemo per tutta Hogwarts e non sono neanche riuscito a vederla di sfuggita. Perché? Dove sei Sally? Ho la sensazione di vivere in un mondo empirico. O di essere in un castello delle illusioni dove qualcuno, che non posso vedere, modifica ogni cosa in continuazione affinché io mi senta sempre più confuso.
In compenso ho incontrato quel ragazzo Serpeverde, nei sotterranei. Non oso neanche scrivere cosa ho pensato. E’ troppo crudele. Se ne sarà accorto perfino Lui? Che abbia pensato che sento ancora il desiderio di torturare? E’ per questo che mi ha chiamato…? Il marchio continua a bruciarmi la pelle. Ormai va avanti così da quasi un’ora. Non era mai successo. Dovrei preoccuparmi? Dovrei avvisare Silente? Mh, no, meglio di no. Resterò qui. Non sopporterei di aggirarmi ancora per il castello senza incontrarla. Non pretendo chissà che. Voglio solo accertarmi che sia tutto come prima. Mi basterebbe un suo sguardo per capirlo. Gli avvenimenti e soprattutto le scoperte degli ultimi giorni mi tormentano talmente che non capisco se le mie paure sono frutto di una mia fantasia o se hanno un fondamento nella realtà. Devo capirlo. Tuttavia…finchè non vedrò Sally… non avrò alcuna risposta.

Diario segreto di Severus Piton
6 gennaio ****
camera, h 0.45


Non nego di essere preoccupato. Questo dannato marchio continua a bruciare. Quasi non mi sento più il braccio per il dolore. Il segno ha il colore della carne bruciata, come sempre, ma la pelle intorno è violacea. Non so che fare, non è mai successo prima. Le pozioni sono inutili in questi casi. Non mi resta che aspettare…che svanisca così come è comparso. E si aggiunge anche questo ai già tanti pensieri che affollano la mia mente. Se solo…potessi vederla, anche solo per un attimo. E’ strano, per me almeno, essere consapevole di sentire così tanto la mancanza di una persona…
Devo smettere, non riesco a scrivere…. Mi sembra che questa notte non possa avere fine.

Diario segreto di Severus Piton
7 gennaio ****
studio, h 20.40


Sono appena tornato. Oggi mi sono finalmente deciso ad uscire, tanto per tentare di cambiare aria e togliermi un po’ di pensieri dalla testa. Sono stato al paese dove abitavo da bambino, ho passeggiato per i campi dorati dal tramonto, fra le vigne ormai spoglie….ne ho anche approfittato per raccogliere qualche erba. Ma sono il solito illuso. Tranne in rari momenti di lucidità mentale, sono stato in soprappensiero tutto il giorno. Il motivo? Quello di sempre, che mi accompagna da anni. Il marchio è ancora presente, rosso scuro anche se meno doloroso. O forse sono io che ho perso ogni sensazione? Che stia accadendo qualcosa di grave? Continuo a chiedermi se dovrei avvisare Silente e l’Ordine. Sarebbe una tortura, mostrare di nuovo a tutti ciò che ancora mi lega all’Oscuro. Ne parlerò con Lucius. Sebbene ormai diventi sempre più difficile trovare una scusa per le mie assenze. Mi sorprende che non sospetti nulla. Bah, il mio potrebbe essere solo ottimismo. Forse anche lui sta facendo il doppio gioco. Ad ogni modo questa fitta non mi da pace da giorni. Per non parlare di Sally. Cercare di incontrarla pare un desiderio irrealizzabile…

Comunque la giornata è passata, si era fatta sera in un lampo. Percorrevo la via del ritorno chiedendomi se sarei stato più fortunato…e l’incontro con mia madre mi diede già una mezza risposta: no. Non so come, dieci minuti dopo, varcavo la soglia di casa. Ma non ci sarei dovuto tornare non prima del prossimo natale?! Per lo meno non c’era mio padre. Tuttavia…tirava un’aria cattiva, devono aver litigato di brutto. Cercai di andarmene il prima possibile, detesto incontrare mio padre…mi riporta alla mente troppi brutti ricordi. Ed è troppo penoso stare con mia madre…ho già i miei problemi, non ho bisogno di ascoltare i suoi. Ma qui dentro, in questa casa, in questa famiglia…niente va mai come si vorrebbe. Del resto se nessun elfo domestico è mai resistito per più di una settimana ci sarà un motivo, no? Stavo giusto versando il thè nelle tazze quando sentii rientrare mio padre. E’ insopportabile aspettare un suo segno, così lo raggiunsi in corridoio e, alla sua vista, mi sforzai di mormorare un ‘Buonasera, papà’. Ormai il mio dubbio è una certezza: o sono invisibile o mio padre ha seri problemi alla vista. Possibile che sia solo aria per lui? Tornai da mia madre, sedeva in cucina, con lo sguardo fisso nel vuoto. La sua espressione non mi diceva nulla di buono.
-Oh Severus…perché sei così?- il suo sguardo era carico di ribrezzo -Non mi piace ciò che sei-
Mi aspettavo qualcosa di simile e vorrei poter dire che non suscitò alcuna reazione in me. Ma mentirei. Non mi piace ciò che sei, non mi piace ciò che sei, non mi piace ciò che sei, non mi piace ciò che sei, non mi piace…ciò che sei.
Me ne andai sbattendo la porta. Mi sembrò ti sentire il suo pianto ma non gli diedi importanza. Desideravo solo tornare a Hogwarts…prima di crollare. Non posso continuare così. ‘’Non mi piace ciò che sei’’.
Per una volta…solo una…vorrei che qualcuno dicesse il contrario. Ma nemmeno qui…in questo luogo che racchiude tutta la mia vita, posso raggiungere, anche solo per un attimo, ciò che desidero.
Ora poi, mi sembra di aver perso anche l’unico motivo di ogni mio sorriso.

<II° CAPITOLO>

Pensieri di Severus Piton
9 gennaio ****
studio, h 21.45


Il mio compleanno. Proprio non capisco perché gli altri si prendano il disturbo di farmi auguri e regali. Non hanno ancora capito che detesto questo giorno? Possibile che la mia espressione non gli suggerisca nulla?
Stamani stavo giusto uscendo per andare a colazione, come un giorno normalissimo. Ma trovarsi Silente davanti alla porta non è affatto avvenimento di tutti i giorni. Già temevo che avesse scoperto la faccenda del marchio…o peggio, i miei sentimenti per Sally. Essere licenziato e bollato come pedofilo non è certo fra le mie aspettative. E per mia fortuna l’espressione di Silente non suggeriva nulla di ciò.
Mi ha gentilmente pregato di mantenere la calma. Bastò questo a preannunciarmi una giornata lunga, molto lunga… E non mi stupirei se fosse stato proprio lui a proporre strane idee agli altri. Ho dovuto promettere e a malincuore, cancellando dalla mente l’idea di ringraziare i miei colleghi (in vista di qualche eventuale regalo) con una bevanda urticante (ha lo stesso colore del thè…).
Silente mi ha accompagnato in Sala Grande. Troppo gentile. Immagino che mi abbia letto dentro la tentazione di cercare una via di fuga. Non c’era ancora nessuno, a parte gli altri insegnanti. Tutti ammassati al fondo della Sala con dei sorrisi idioti stampati in faccia. Che bella visione. Sperai che fosse solo un incubo e desiderai svegliarmi quanto prima. Purtroppo era realtà.

I miei colleghi mi fanno morire. Nel senso letterale del termine. Trovarsi fra le braccia della Sprite o di Rubeus è un’esperienza che non augurerei neanche all’Oscuro. Mi chiedo cosa spinga Hagrid a pensare che qualcuno possa desiderare uno schiopodo. Sarà meglio che me ne liberi prima che cresca…
Minerva mi ha regalato una bottiglia di Rum di ribes rosso. Bè, almeno esiste qualcuno che conosce i miei gusti. Mi ha abbracciato pregandomi di essere gentile con gli studenti almeno oggi. Ma cos’è? Un regalo o un ricatto?!
Per il resto è stato un giorno come gli altri. Sebbene la banda di Potter sia stata molto più tranquilla del solito e tuttavia ho comunque trovato il modo per togliere ben 40 punti a Grifondoro. Hagrid non mi ha lasciato solo un attimo, cosa piuttosto irritante trattandosi di un mezzogigante che non sa cosa significhi tenere la bocca chiusa. Voleva sapere se avevo già dato un nome al suo regalo perché in caso contrario mi suggeriva Alcide.
Alcide? Ma sono impazziti tutti oggi?! Deve essersi accorto che non stavo molto bene e mi ha rassicurato che le sorprese non erano ancora finite. E pensava con questo di tirarmi su di morale?

Nonostante sia il mio compleanno, è pur sempre un normalissimo giorno. Con un traumatico inizio e una sua tanto agognata fine. Tornai nel mio ufficio più morto che vivo. E mi sorprese trovare un piccolo pacco regalo ai piedi della porta. Lo sto aprendo ora. Di chi può mai essere? Non credo che gli studenti sappiano che oggi è il mio compleanno.
Rettifico. Qualcuno lo sa….qualcuno a caso visto…che mi hanno regalato una lozione per i capelli!!!!
Bene…credo proprio che domani sarà una gran bella giornata per il mio carissimo Potter che ora si è anche messo a farmi regali. Mi chiedo solo chi mai può avergli detto che…Hagrid!!!

Diario segreto di Severus Piton
11 gennaio ****
studio, h 22.04


E’ come se mi avessero ridato la vita…ad un passo dalla morte. Nelle ultime ore la mia preoccupazione ha raggiunto il limite. Non ho detto a nessuno del marchio, so fin troppo bene che la loro reazione mi metterebbe a disagio. Quindi risolverò da solo questo problema. Domani non farò lezione. Ancora non so come mi giustificherò…partirò all’alba e tornerò…bè, ad essere sincero, l’unica certezza che ho è che partirò molto presto. Sono rimasto chiuso qui tutto il giorno, solo verso sera sono uscito. Desideravo tentare un’ultima volta di incontrarla prima di partire. Ho fatto il giro di tutta Hogwarts per ben tre volte. Ma senza trovarla. In compenso ho trovato Minerva. Ora ci si mette anche lei a darmi problemi. Mi ha chiesto cosa ho intenzione di fare. Per tutti i gargoyles! Come se io lo sapessi! E poi così di punto in bianco…mi ha chiesto di Sally! Mi sono sentito andare a fuoco! Soprattutto per ciò che seppi dopo… Mi voltai di scatto e corsi giù per le scale incurante dei richiami di Minerva. Oh, che se ne vada al diavolo…lei e il suo Grifondoro!
Allora non avevo cercato invano! Per lei sono…significo qualcosa. Mentre correvo giù per le scale diretto ai sotterranei, mi sembrò di aver finalmente trovato la chiave di tutto. Ma la sorpresa…e il timore di credere in un’altra illusione mi tormentavano l’animo. Ero confuso eppure incredibilmente euforico. In quei pochi attimi mi sembrò di poter fare tutto. Sarei sceso e non mi sarei fermato davanti ad un muro. L’avrei cercata nella Sala Comune, anche nei dormitori se fosse stato necessario. Avrei rivoltato mezzo castello pur di trovarla, avrei… Tuttavia raggiunti i sotterranei, per l’ennesima volta mi fermai davanti a quel muro. Ma i miei occhi non guardavano il vuoto. Lei era lì, davanti a me. Il cuore si fermò, il respiro si smorzò e mi sembrò di non avere più voce perché aprii la bocca me non ne uscì alcun suono.
Avevo sognato tanto un momento così, mi sarei accontentato anche solo del suo sguardo perché mi avrebbe dato una risposta. Non l’ho perduta, è ancora qui. E’ ancora la mia studentessa, sono ancora il suo professore. C’è ancora quel filo che ci lega, non si è spezzato come temevo. Sebbene io ancora non sappia cosa sono per lei, anche se lei ancora non sa cosa è per me.
Senza dire una parola ci siamo lasciati per dare spazio alla notte. Ho quasi l’impressione di aver sognato ma non mi importa. Domani porterò con me questo momento. Spero di risolvere il problema, ma più di ogni altra cosa…voglio tornare. Non posso svanire così, senza dirle nulla. Domani devo tornare. Voglio esserci sempre per lei, voglio preoccuparmi sempre per lei…

Pensieri di Severus Piton,
15 gennaio ****
corridoio primo piano, h 10.52


Rieccomi qui. Sono tornato al mio posto. In questi giorni di assenza da Hogwarts ho avuto modo di pensare a molte cose. No, ma che dico? Solo due pensieri non mi davano pace: il marchio e Sally. La notte scorsa ho notato…che da un po’ di tempo queste mie due faccende personali sono così presenti nella mia vita che ho quasi l’impressione che siano intrecciate fra loro. Ma no, probabilmente sono solo troppo stanco per formulare un’ipotesi ragionevole. Cosa mai può avere a che fare Sally col marchio nero? Ad ogni modo, almeno la questione del marchio è sotto controllo sebbene non abbia ancora trovato una soluzione, almeno so cosa devo aspettarmi.
Al contrario…la storia con Sally (storia a senso unico purtroppo) è tutt’altro che sotto controllo. Anzi, con la mia assenza mi è totalmente sfuggita di mano. Ma ho avuto modo di pensarci a fondo. E ne sono sempre più convinto: nonostante io senta di amarla più di quanto io abbia mai potuto amare, è un errore. Non dovrei provare questi sentimenti e pensare certe cose nei confronti di una mia studentessa, così giovane poi. Ma cosa penso di ottenere? Devo accantonare tutto, tornare la persona rigida e fredda di un tempo. Ora più che mai perché sono ricominciate le lezioni. Tra l’altro, tanto per cambiare, sono di pessimo umore. Silente mi ha dato una sonora strigliata per la mia assenza. Come se fossi andato in vacanza! Ma ovviamente non gli ho detto nulla del marchio…anche se ho avuto il solito presentimento. Non mi stupirei se avesse frugato fra i miei pensieri scoprendo così il vero motivo del mio gesto. A questo punto mi avrebbe rimproverato per il mio silenzio.Oh dannazione, non lo so! Non riesco nemmeno a capire cosa penso, figurarsi se capisco cosa passa per la testa di quel vecchio paz…E poi non credo che gli studenti abbiano sofferto per la mia assenza. E il programma scolastico non ne risentirà, ho i miei personali metodi.
Ora che ci penso…non ricordo se ho lezione con Sally oggi. Percorro il corridoio buio dei sotterranei, diretto all’aula di Pozioni. Non c’è nessuno anche se mi giunge un lontano chiacchierio. Che sia in ritardo? Apro la porta che va a sbattere violentemente contro il muro prima di richiudersi dopo il mio passaggio. Basta questo a zittirli. Raggiungendo la cattedra ho modo di guardarmi attorno. No, Sally non c’è. Ma c’è quell’arrogante di Potter.
Afferro la bacchetta e la punto alla lavagna facendo comparire, con un rapido movimento di polso, le istruzioni per la pozione di oggi. Bè, è ricominciata la solita vita di sempre. Mi sento a mio agio mentre guardo, seduto alla cattedra, gli studenti indaffarati a tagliuzzare arilli di tasso o a far seccare bucce di mandarino. E’ questo ciò che sento di essere. Non posso fingere di essere diverso da come sono, amare non fa per me. Sarebbe soltanto l’ennesima delusione che ricevo da chi mi circonda. Tutto risolto, allora? Sono guarito? Abbasso lo sguardo. Sono davvero così sicuro che tutte le mie convinzioni non cadranno come un castello di carte non appena vedrò Sally? Ah, al diavolo! Come posso esserne certo, così a priori? Nessuna donna mi ha mai suscitato un effetto simile…c’è da dire che le mie colleghe non incarnano certo l’ideale femminile di ogni uom…ma che dico? Cosa ne so io? Quanti anni sono passati dall’ultima volta che ho permesso a qualcuno di toccarmi? O meglio… che qualcuno ha gradito toccarmi? Possibile che una ragazzina abbia un simile effetto su di me? E io che effetto ho su di lei? Oh basta…perché penso simili cose?! E poi cos’è ‘sto odore di bruciato?!
Alzo lo sguardo in tempo per vedere Paciock (….) che cambia paurosamente espressione. Mi alzo si scatto e lo raggiungo, sentendo la pazienza venirmi meno. Lancio un’occhiata all’interno del suo calderone, ignorando i borbottii agitati del ragazzo.
-E questo cosa sarebbe?-
Sento gli studenti farsi attenti, continuano a mescolare e tagliuzzare ma i loro sguardi sono tutti su di me.
-Paciock, hai studiato il capitolo quarto del manuale?-
Mi giunge un lieve mormorio di approvazione.
-Allora ne deduco che tu non sappia leggere alla lavagna. Che tu abbia bisogno di un paio d’occhiali come il nostro caro Potter?-
I Serpeverde non trattengono le risate ma alzo una mano per zittirli, sebbene mi diverta la loro reazione.
-O risolviamo il problema spostandoti al primo banco?-
Non posso fare a meno di notare i brividi del ragazzo nell’accorgersi che il primo banco è paurosamente vicino alla cattedra.
-Non ho forse scritto di usare gli arilli?- sospiro stancamente -Chi sa dirmi il perché?-
Ovviamente una mano non perde tempo ad alzarsi, mi volto verso la Granger.
-Il tasso è una pianta velenosa, solo i frutti, chiamati arilli, sono commestibili a patto che non se ne ingeriscano i semi. Per questo il tasso è chiamato…albero della morte-
Mi volto nuovamente verso il ragazzo.
-Perché non bevi un sorso della tua pozione, signor Paciock?-
Indietreggia timidamente.
-Dovrebbe essere una pozione per allontanare la paura e rasserenare l’animo. E credo che tu ne abbia un gran bisogno…- continuo perfido.
Il ragazzo indietreggia ancora e sbatte la schiena contro il banco. Gli rivolgo uno sguardo di stancante sopportazione e torno alla cattedra.
-Fai sparire quella roba e ricomincia da capo. Per mia disgrazia ho due ore con voi, hai tutto il tempo per rifare la pozione-
Mi lascio cadere sulla sedia e poso nuovamente lo sguardo sulla classe. Possibile che mi capitano sempre degli imbecilli dalle teste di legno tarlato?!

Guardo fuori dalla finestra. Il cielo è grigio, nuvoloso. Forse pioverà, vero sera.

Diario segreto di Sally-Anne Perks
15 gennaio ****
sala Comune, h 16.45


Papà mi ha scritto una lettera, o colui che dice di essere mio padre. Non so chi sono veramente, sono stata adottata da della gente disgustosa. Mi hanno presa a sé, solo perché ‘’ero la loro bambina ideale’’. Quando vado a casa sono il loro soldatino, o meglio dire ‘bambolina’ e eseguo solo ordini. E’ per questo che sono felice di essere a Hogwarts e sto cercando con tutte le mie forze qualcuno che possa prendersi cura di me e amarmi come nessuno abbia mai fatto. Ritornando alla lettera che ho ricevuto via gufo, questo presunto ‘’papà’’ dice che vuole venirmi a prendere che gli servo. Molto sfacciato…è questa la prima cosa che mi è venuta da borbottare, prima di buttare l’ennesima sua lettera nel fuoco della mia sala comune. Secondo me è uno stupido scherzo di qualche tassorosso. Dio come li odio…proprio ieri ho messo della colla nelle loro piante, alla lezione della professoressa Sprite. Sento ancora la soddisfazione dentro di me quando non potevano staccarsi le mani dalle piante carnivore.
E’ da molto che non vedo il professor Piton, mi è molto simpatico anche se è taciturno e serio. Sento che forse lui può capirmi! E chissà se può dirmi cosa vogliono dire queste lettere…magari toglie qualche punto ai tassorosso!! Domani vado a trovarlo nel suo studietto e gli porterò una vecchia lettera che ho conservato e non bruciato…sempre se la trovo! Ah… devi finirla di fare l’impulsiva!

Diario segreto di Severus Piton
17 gennaio ****
aula di Pozioni, h 10.18


E’ successo qualcosa. Il marchio ha ripreso a bruciare e…Sally è sempre più strana. Che una relazione fra le due cose non sia così impossibile come pensavo? Dannazione, non so che fare.
Ieri pomeriggio, ero appena rientrato nel mio studio per posare le verifiche da correggere ed è successo. Una fitta lancinante al braccio, dovrei essere abituato ormai ma…ogni volta non riesco a non provare dolore. Sono stato uno stupido a pensare che fosse tutto sotto controllo, solo perché stava svanendo, seppur lentamente. Ero deciso a parlarne con Silente ma mi passò di mente non appena vidi Sally. Stavo uscendo dallo studio e per poco non le finii addosso. Ma questo non bastò a farmi notare…mi sfrecciò davanti con un’espressione seria e preoccupata. Troppo seria per una ragazzina della sua età. La seguii con lo sguardo finchè non scomparve oltre il muro. Sbaglio o teneva una lettera in mano? Silente e il marchio mi svanirono dalla mente, perfino il dolore al braccio si fece sopportabile. Sono preoccupato, ma non per me. Per lei. Cosa diavolo sta succedendo? Perché non riesco a capirlo? Mi odio. Un simile comportamento non è da me. Sono così inquisitore su ogni cosa, possibile che con lei non mi riesca nemmeno di rivolgerle il saluto?! Dov’è la mia razionalità quando ne ho più bisogno?!
Desideravo così tanto andare da lei…mosso da un motivo professionale ma anche egoistico, lo ammetto. Non sono forse il Direttore di Serpeverde? Non sono forse responsabile degli studenti di Hogwarts, soprattutto dei miei studenti? E Sally è una MIA studentessa. Ho tutto il diritto di andare da lei se ho motivo di credere che ci sia qualcosa che non va! E allora…perché non vado? Non mi fido di me stesso, so bene quanto facilmente io possa essere bastardo. Approfitterei del suo momento di debolezza per confortarla…abbracciandola come un professore non dovrebbe abbracciare la sua allieva. Per fortuna me ne accorsi in tempo, fermando la mano a pochi centimetri dal muro e tornando sui miei passi.

Pensieri di Severus Piton
17 gennaio ****
aula di Pozioni, h 16.30


Sono nell’aula, in piedi accanto alla finestra, osservo la nebbia che circonda la Foresta e scivola dolcemente sul lago. E’ periodo di verifiche e posso pensare tranquillamente a questa faccenda anche durante le lezioni. Non riesco a togliermi dalla mente la sua espressione. Quella ragazzina nasconde qualcosa. Ma cosa? Ha davvero a che vedere con il marchio nero? Forse sto giungendo alle conclusioni sbagliate.

Improvvisamente una scena spiacevole si fa strada fra i miei pensieri: sono con Sally e lei rifiuta il mio aiuto. Mi guarda con disprezzo, come se avessi violato la sua intimità. E’ evidente che quella non è una lettera che desta preoccupazione, lo capisco da come è arrossita nel leggerla.
Cancello tutto dalla mente. Perché devo pensare simili cose? Perché mi chiedo se confortarla o meno? Non è forse palese la risposta? Lei ha già qualcuno che la conforti, che la abbracci…che la ami. E non sono io! E’…quel ragazzo Serpeverde. E’ lui che le sta accanto, cosa centro io?! Perché dovrei rischiare ancora di mettermi in ridicolo solo per…amore verso qualcuno. Se solo…potessi cancellare ogni effetto che lei ha su di me…

Diario segreto di Severus Piton
18 gennaio ****
studio, h 21.36


Sono uno stupido. Ho appena fatto ritorno da casa dei miei. Non ci andrei mai senza motivo e questa volta il motivo si chiamava Lucius Malfoy. Una volta non era raro incrociarlo per i corridoi di Hogwarts, dalle parti dell’ufficio di Silente soprattutto. Ma coi tempi che corrono lo si vede sempre meno in giro. Ho approfittato del pomeriggio libero per andare a Nocturn Alley (dovevo comprare un paio di ingredienti non facilmente reperibili) riuscendo a non farmi assegnare alla sorveglianza durante l’ennesima gita a Hogsmeade (poi mi stupisco del pessimo rendimento scolastico…).
Ed è stato lì, a Nocturn, che ho incontrato Lucius. Giungeva dal Ministero, o almeno così ha detto. Non mi stupirei se fosse andato a pararsi il culo in vista di una prossima ispezione. Tuttavia…non è cosa che mi riguarda. E poi Lucius è pur sempre il mio migliore amico. Mi ha detto che mio padre non si fa più vedere al Ministero da ormai una settimana. Strano, mio padre è molto legato al suo lavoro. Che fosse successo qualcosa? Con mille pensieri in testa non mi ero neanche accorto di aver percorso la strada per casa. Mi odiai e mi odio per la mia debolezza. Ma ormai ero lì. Tanto valeva entrare. E’ la terza volta in due mesi…quindi posso ritenermi libero da impegni familiari per i prossimi due anni.
Entrai e non trovai che il silenzio. Le luci accese, il camino scoppiettante…eppure in ogni stanza regnava il gelo. Dal piano superiore mi giunse un rumore di passi. Salii le scale lentamente e raggiunto il pianerottolo incrociai mia madre che usciva dalla sua stanza. Gli occhi arrossati, le lacrime a rigarle il volto. Non ricordo altra espressione legata a mia madre. Nei miei ricordi lei è sempre così. Non si stupì di vedermi, non disse nulla, non mi degnò di uno sguardo. Quando alzai la mano per abbracciarla, consolarla… mi spinse via con gesto violento e si richiuse in camera. Già…dimenticavo…non le piace ciò che sono.

Ma perché ero tornato in quell’inferno?! Perché?! Perché non posso fare a meno di preoccuparmi per chi non si è mai preoccupato di me?! Sentii una così profonda tristezza che mi parve di sentire il cuore spaccarsi, tuttavia anche una grande rabbia si stava facendo strada nel mio animo. Parlare con lei è sempre stato impossibile, non mi restava che provarci con mio padre. Così attesi il suo ritorno, vagando da una stanza all’altra. Nulla è cambiato da quando vivevo qui. La mia memoria ha libero sfogo, mi conduce. E mi ritrovai nei sotterranei della tenuta, nella mia stanza, immersa fra le cantine. Come sempre qui dentro il tempo s’è fermato. Mi sono chiuso in quelle quattro pareti di gelida pietra sentendo quello spazio troppo stretto per me. Lo è sempre stato…stretto…eppure…per anni…quello è stato tutto il mondo. Ho ritrovato un vecchio carillon che ascoltavo spesso da bambino. Stavo giusto per attivarlo quando sentii rincasare mio padre. Non persi tempo, mi precipitai di sopra e voltato l’angolo incrociai il mio sguardo col suo. Arcigno, cupo, crudele. Così vive in ogni mio ricordo. Mi sforzai di non lasciarmi intimorire da lui, almeno per una volta. Non ero più un ragazzino ma un uomo. Gli rivolsi uno sguardo serio ma ebbi appena il tempo di dire ‘Tu dovresti…’ che qualcosa mi colpì violentemente al volto facendomi voltare dall’altra parte. Fu il sapore del sangue che mi colava in bocca a risvegliarmi dalla sorpresa, riportandomi alla realtà. Lui era sempre lì di fronte a me, i muscoli del viso contratti per la rabbia, il braccio ancora alzato. Abbassai lo sguardo e me ne andai. Uscii da quella casa e me ne tornai a Hogwarts.

Non mi ero accorto di aver infilato il carillon nella tasca della palandrana. Mi inoltrai a piedi nella fitta nebbia, lo sguardo fisso sul sentiero bagnato, lasciando che la musica che tanto avevo ascoltato da ragazzo, mi tenesse compagnia ancora dopo tanto tempo. Non mi stancherei mai di ascoltarla, è così familiare. Sarà questa la mia fine? Qualcuno spezzerà l’incantesimo? O morirò come il cigno della melodia?

Pensieri di Severus Piton
19 gennaio ****
studio, h 09.10


Niente Pozioni stamattina. Minerva mi ha chiesto le due ore di lezione e alla fine gliele ho concesse sebbene non fosse nelle mie reali intenzioni dato che ho già perso una settimana di programma a causa della mia assenza. C’è mancato poco che ci mettessimo le mani al collo durante la colazione. Non era una cattiva idea, dopotutto, così avrei potuto dimostrare a lei e a quel suo scadente Grifondoro che con i Serpeverde non si scherza. Ma naturalmente Silente ha subito calmato le acque. E’ solo una mia impressione o quel vecchio pazzo ce l’ha con me? Spero non pensi che necessito di risposo. Lontano dai miei studenti sto male. Comunque sia, al diavolo Minerva e i suoi Grifondoro, tz!
E così eccomi qui, nel mio studio. Si gela dal freddo ma non mi va di accendere il caminetto. Siedo alla scrivania con una scatola di legno in grembo. Contiene tutte le lettere dell’Ordine che ho ricevuto da quando ne faccio parte. Non so nemmeno perché le stia leggendo, mi fanno solo male. Mi rendono più evidente la colpa di non essermi schierato subito dalla parte giusta. Ho perso il conto delle volte che ho letto questa frase di Lupin ‘’Non devi sentirti in colpa, Severus. Tu sei fondamentale per l’Ordine e la tua vita è molto più a rischio della nostra’’.
E allora? Dovrei forse perdere la testa per questo? Non sono il tipo che se ne va in giro a pavoneggiarsi. Non sono come Potter, io! Potter….James…è qui. Davanti ai miei occhi. Come ci è arrivata questa foto qui dentro? Sento ancora l’invidia di sempre nel guardarlo. Così felice. Così dannatamente felice. Lo è sempre stato, nonostante la fine che ha fatto. La mia vita è stata piuttosto diversa dalla sua: una famiglia spezzata…e una che mai nascerà. E… bah, cosa cambia fare per l’ennesima volta il confronto? Lui continua a vincere, a primeggiare su di me. E io sono ancora qui, come sempre, ad osservare di nascosto la sua gioia di vivere. La loro gioia di vivere…i loro sorrisi…mentre volteggiano felici. L’uno nelle braccia dell’altra. Io non odio Harry, ma vederlo mi rammenta la mia sconfitta…

<III° CAPITOLO>

Diario segreto di Sally-Anne Perks
24 gennaio ****
dormitorio, h 01.03


Sono corsa davanti alla porta del professor Piton, ancora una volta, la quarta in questa settimana, con le lettere che mi arrivano ogni giorno con scritta la stessa cosa ‘’Ti verrò a prendere’’. Lo scherzo si sta facendo sempre, e anche troppo, serio. Ho un po’ di paura. Mentre mi alzavo stamane dal mio bellissimo lettino a baldacchino, ho sentito uno strisciare sotto il letto, non c’era nessuno in stanza perché sono sempre l’ultima a svegliarmi, sono una dormigliona. Mi sono abbassata e mi è sembrato di vedere una corda che strisciava, mi sono stropicciata gli occhi talmente tante volte che dal mio colore viola stavano diventando rossi! Però quello che avevo visto era vero! Era proprio un serpente!! E per di più mi parlava! Sono anni che parlo con i serpenti, ma solo quando andavo allo zoo babbano con i miei genitori che mi mettevano in mostra vantandosi di avere la rarità delle rarità, ‘’la bella biondina con gli occhi viola’’, mi sentivo come gli altri animali dentro le gabbie. Di questa cosa non ne ho mai parlato con nessuno!
Il serpente mi fa un cenno che dovrei avvicinarmi, ma prendo il cestino della biancheria intima e glielo butto contro, sono volate tutte le mutandine delle mie compagne di stanza addosso a quel serpente, avrei voluto trattenermi ma mi è venuto da ridere. Era divertente vedere un serpente con un paio di mutandine in testa, specialmente quelle di Tracey Davies, lei le colleziona tutte con le righe, le mie non le ho toccate ci tengo tanto! Sono tutte con cuoricini, panda, orsacchiotti e chi ne ha più ne metta. Quando la smetto di ridere un pochino dopo aver visto quello spettacolo che non è da tutti i giorni, vedo cosa vuole dirmi il serpente, dopo quello che gli avevo combinato io era troppo poco cortese non farlo parlare nemmeno, non trovate? Allora lui mi dice queste parole ‘’prepara la carrozza principesssssa, ti aspetta il re!’ e qui sento un CRACK! Il serpente si è smaterializzato! Qui coincide tutto con le lettere che mi arrivano! Devo parlarne subito con il professor Piton, lui mi ascolterà… Ne ho provato a parlarne persino con Wiliam Warrington ma quell’idiota mi ha riso in faccia.
Erano le 17.30, ho bussato allo studio del professore ma non c’è, come un’allocca, ho dimenticato che aveva lezione coi corvacci…gli ho lasciato alcune lette sotto la porta, il mittente è il mio nome e di sicuro capirà tutto. Speriamo che non scappi come sempre…

Pensieri di Severus Piton
24 gennaio ****
ufficio di Silente, h 7.45


Il mondo mi è crollato addosso. Perché lei? E’ tutto ciò che riesco a pensare. Perché lei? Perché lei, dannazione?! Perché non qualcun altro?! Allora non era solo una mia impressione il lieve dolore al braccio che sentivo ogni qual volta che lei mi era accanto…
Sono rientrato tardi ieri sera. Ero stanco e demoralizzato e quasi non notavo le lettere sotto la porta. Non mi aspettavo che fossero di Sally, per questo leggendo il suo nome sulle buste non ho potuto impedirmi di provare stupore. Ammetto che in un momento di debolezza ho pure pensato che le mie speranze fossero state ascoltate. Che il mio, insomma, non fosse un sentimento a senso unico. Ma conosco troppo bene la sua calligrafia per non accorgermi subito che quelle lettere non le ha scritte lei. Man mano che le parole scorrevano sotto i miei occhi, una profonda inquietudine si faceva strada dentro di me. Ho paura. La firma al fondo di ogni lettera non mi ha tradito: l’Oscuro Signore non può nascondersi dietro un ‘tuo padre’. Non per un mangiamorte, non per me che lo conosco bene.
Possibile che Sally, la mia Sally, sia figlia di quell’essere?!

-Severus-
Alzo il capo e il mio sguardo incrocia quello di Silente.
-Signor preside…- mormoro con voce roca.
-Ho controllato come mi hai chiesto-
-E’ tutto a posto?- chiedo spostando lo sguardo sulla finestra. Il cielo è cupo, il vento soffia gelido increspando la superficie del lago. In una giornata come questa pensi che possa capitare il peggio.
-Certo- si siede -E ora mi spiegheresti il motivo di tanta fretta?-
Lo guardo. Devo forse metterlo al corrente della situazione?
-Ha a che fare col marchio?-
Sento i suoi occhi fissarmi il braccio sinistro da dietro gli occhiali a mezzaluna.
-No!- esclamo afferrandomi inconsciamente il braccio.
Incontro ancora il suo sguardo. Ecco, lo sta rifacendo. Si insinua fra i miei pensieri, sono un libro aperto per lui, da sempre. Devo andarmene da qui.
-Preside, devo andare. Ho lezione-
Nemmeno aspetto la sua risposta, lascio la stanza e percorro a passo spedito corridoi e scale fino ai sotterranei. Non dirò nulla a Silente, né a nessun altro. Proteggerò io Sally. E’ compito mio. Devo parlare con lei, spiegarle, metterla in guardia. Se mi ha fatto avere quelle lettere è perché lei stessa si è resa conto che non è un gioco. O uno scherzo di cattivo gusto. Dov’è ora? Trasfigurazione, credo. E dopo ho io lezione, ma non con lei.
Corro nello studio e prendo pergamena e calamaio.

"Cara Sally, "

Guardo ciò che ho appena scritto e ci tiro una riga sopra. Straccio la pergamena e ricomincio.

"Signorina Perks, ho letto attentamente le lettere che mi hai fatto avere. Mi sono assicurato che le difese del castello fossero in perfetto stato. Ciò che mi sento di consigliarti è cautela. Non farti problemi a venire da me per ogni dubbio. E portami ogni lettera che dovesse giungerti da tuo padre."

Mi fermo e scuoto la testa incredulo. Ho prestato fedeltà a suo padre, sono diventato un suo seguace, ho ucciso per lui. E da anni, combatto per sconfiggerlo. Voglio uccidere il padre della donna che amo. Non posso crederci…

"Non uscire se non per andare a Cura delle creature magiche. Sarebbe meglio che tu evitassi le gite a Hogsmeade."

Dannazione…la sto condannando ad una prigione.

"Non parlare a nessuno di queste lettere, questo deve restare un nostro segreto.
Il tuo professore, Severus Piton
"

Rileggo la lettera e mi soffermo sul fondo vuoto. Sospiro.

"ps: ti proteggerò, Sally."

Chiudo la lettera fingendo di non aver aggiunto nulla. Eppure mi sento davvero un cretino.
Ripercorro scale e corridoi e un minuto dopo busso alla porta dell’aula di Trasfigurazione. Apro e Minerva mi viene incontro.
-Scusate un attimo. Dice rivolta agli studenti -Severus, che
Ma il mio sguardo è scivolato sulla ragazzina bionda in terza fila. Osservo i suoi occhi viola prima che Minerva mi si pari davanti.
-Severus…- mi chiama infastidita.
-Tieni- le porgo la lettera -Consegnala alla signorina Perks da parte mia. E’ importante-
Prende la busta e la guarda. Lancio un’ultima occhiata a Sally e me ne vado.
Starò facendo la cosa giusta? Metterei a soqquadro il mondo intero per lei, ma…ma voglio essere io a proteggerla. Solo io. E’ l’unico modo che mi è concesso per dimostrarle che la amo. Anche se lei, probabilmente, non lo saprà mai.

Diario segreto di Severus Piton
27 gennaio ****
camera, h 23.55


Ho l’angosciante impressione che sto perdendo la persona che amo…

Diario segreto di Severus Piton
28 gennaio ****
camera, h 22.00


Vorrei essermi sbagliato. Vorrei essere giunto alla conclusione errata. Ma quell’angosciante impressione ormai pare una certezza.
Io…mi ero dimenticato che non devo amare. Perdo tutto ciò che amo. Perché ho amato proprio lei? Perché ho permesso che ciò accadesse? Come se non fosse già abbastanza doloroso amare in silenzio. Ora devo anche rassegnarmi a perderla. Ogni volta che tento di allungare la mano per afferrare un lembo di vita…questo mi scivola come fumo fra le dita. E non mi resta che un pungo di ricordi e desideri mai soddisfatti.
Resterò solo un professore per lei. Finchè non si lascerà alle spalle Hogwarts e allora io diventerò semplicemente un ricordo sbiadito, lontano…dimenticato. Mentre lei, per me, resterà sempre la ragazzina piena di vita e dai profondi occhi viola che ho incontrato per la prima volta nella Sala Grande gremita di studenti. Come dimenticare quel momento? Come ignorare l’istante in cui mi sono reso conto di poter ancora amare? Mi ero fatto una promessa e l’ho mantenuta per anni, non mi aspettavo proprio che una ragazzina, una mia studentessa, potesse spingermi a romperla. Ho lasciato vivere quel sentimento ritrovandomi fra due fuochi. Non potevo mettere a rischio la sua vita e la mia, non potevo rischiare di dover lasciare Hogwarts ancora…e per l’ultima volta. Pensavo di potermi accontentare di amarla in silenzio. Mi sono sforzato in modo disumano per nascondere ogni seppur flebile segno di passione dietro un gesto freddo e disinteressato. Forse ho fallito. Forse ho percorso la via sbagliata. E ora l’ho persa, ho perso la persona che amo. La cerco in continuazione senza trovarla. Hogwarts mi sembra un mondo infinito.
Io…non voglio essere solo un ricordo sbiadito per lei. Voglio tentare di essere qualcosa di più. Non sopporto l’idea di perderla così, dandole la convinzione che per me sia solo una mia studentessa, una delle tante. Per questo continuo a cercarla sebbene la situazione mi arrechi solo sofferenza. Ormai è tardi per tornare indietro e inoltre sono legato a questa ferita. Il dolore che provo mi fa sentire vivo. Come mai mi ero sentito.

Diario segreto di Severus Piton
29 gennaio ****
camera, h 23.00


La malinconia non mi ha ancora lasciato. Quando lo farà? Le giornate a Hogwarts trascorrono lente e vuote. Sono sempre di pessimo umore e non posso fare a meno di scaricare la mia rabbia sugli altri. Tanti, troppi pensieri mi confondono e nei momenti di solitudine, quando sono solo con me stesso, torno con la memoria a quel giorno. Non desideravo altro che portare mostre e distruzione. Non riuscivo ad avere nulla per me, che fosse solo mio. Ogni rifiuto, ogni sentimento non ricambiato, ogni tentativo fallito mi lacerava l’esistenza. Forse arrecando dolore avrei suscitato l’attenzione degli altri, non sarei più passato inosservato. E così ho provato. Ma è stato inutile, qualunque cosa faccia non mi permette di trovare un po’ di quiete. Mi pare di sbagliare sempre. Sia col bene che col male non riesco a guadagnarci nulla. Tuttavia continuo a sentire quel desiderio. Non riesco a farmi amare…ed essere un mangiamorte non risolveva certo il problema. Ma almeno era un modo per scaricare la rabbia e non su di me. Mi sono ridotto a maltrattare i miei studenti, immagino che io non sia un bravo professore. Ma non me la sento di lasciare anche questo…è l’unica certezza che ho.
Cosa farò se un giorno scoprissi che questo non mi è più sufficiente per soddisfare il mio rancore? Silente non sarà ancora lì a difendermi. Ma sono stanco di fingere disinteresse per gli altri, di sforzarmi di vivere senza legami.
Tuttavia…non riesco a farmi ricambiare.
Forse non me lo merito.

Diario segreto di Severus Piton
1 febbraio ****
aula di Pozioni, h 08.05


Se negli ultimi tempi ero stato indeciso su come comportarmi, dovrei essere lieto di poter affermare che non ho più alcun dubbio su cosa sia meglio fare. Sono stato un ingenuo a pensare che i miei sentimenti per Sally fossero ben nascosti dietro i miei gesti freddi e nelle pagine del mio diario. Ho solo da sperare che la notizia non abbia già fatto il giro della scuola. Ma trattandosi di Potter e Weasley…non mi meraviglierei di trovare lo scoop sulla Gazzetta di domani. Come ho potuto essere così stupido? Lui e quel suo mantello dell’invisibilità di quel fesso di suo padre! Avrei dovuto tenermelo invece di lasciarlo ai piedi del platano quella volta. Mi gioco la testa che quei due mi hanno spiato e ne hanno poi approfittato per ficcanasare nel mio diario in mia assenza. Immagino che si saranno fatti non poche risate leggendo i ragguagli delle mie giornate. Bè, almeno si saranno resi conto che la mia vita, al contrario della loro, è tutt’altro che spensierata.
Non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere se non me ne fossi accorto. E’ stato come una secchiata d’acqua gelida sul capo (e io ne so qualcosa…grazie a due idioti di mia vecchia conoscenza…).
E’ successo domenica pomeriggio, li avevo visti incamminarsi verso le serre e mi ero messo a seguirli sicuro di coglierli con le mani nel sacco. E invece sono stato io quello colto di sorpresa! Non ho avuto la forza di ascoltarli oltre. Sono tornato di corsa al castello pensando immediatamente ad una soluzione. Non è stato difficile trovarla e, con mio gran stupore, nemmeno attuarla. Ignorare Sally. Non credo che noti il mio cambiamento, del resto non ha mai neanche notato i miei sentimenti per lei. Al contrario di qualcun altro, evidentemente.
E a parte questo, ho l’impressione che prenda i miei avvertimenti alla leggera. L’ho cercata per tutta la mattinata di domenica senza trovarla. Potrei davvero perdere la pazienza se venissi a sapere che è uscita per andare a Hogsmeade o chissà dove. Ma l’ha letta la lettera che le ho scritto? Perché viene a chiedermi aiuto se poi non mi dà ascolto?! Ma le cose cambieranno, anzi, già sono cambiate. L’ho incrociata due volte a colazione, per non parlare delle lezioni. Ma l’ho ignorata. Mi chiedo perché prima fosse una cosa tanto difficile mentre ora…quasi mi diverte. Che sia il timore di farmi scoprire che mi spinge a rifiutarla senza il minimo sforzo? Potrei provare a darle una punizione, benché sia una Serpeverde…chissà che la smetta di andare in giro a divertirsi invece di pensare alla grave situazione in cui si trova. Essere figlia dell’Oscuro! Perché dovrei preoccuparmene io se non e ne preoccupa lei che è la diretta interessata?! Non sopporto davvero più questa situazione. Ma dove ‘sta scritto che devo essere così indulgente con lei?! Solo perché la amo? Perché mi ha chiesto aiuto? Non glielo negherò dal momento che gliel’ho promesso e dato che sono un suo insegnante nonché il Direttore della sua Casa. Ma non farò nulla più che un professore non sia tenuto a fare per un suo studente. E domani si prende la sua punizione, gliela darei già oggi ma non ha lezione con me.
Vadano al diavolo anche i miei sentimenti per lei che tanto non mi hanno procurato altro che grattacapi! Al diavolo tutto e tutti, sono stufo!

Diario segreto di Sally-Anne Perks
8 febbraio ****
Dormitorio, h. 15.27


Mi sono beccata una punizione dal Prof. Piton, ma non so bene cosa ho fatto…Mi toccherà preparare almeno 12 pozioni in una sola giornata! Che crudeltà…e pensare che il Professore era l’unico che mi piaceva più di tutti! Tra poco sarà S.Valentino gli avevo preparato anche dei cioccolatini da passargli sotto la porta del suo ufficio senza che se ne accorgesse. Ma ora sono molto arrabbiata con lui. Se mi passerà glieli darò sennò andranno a quel demente di Warrington e gli farò credere che è il mio ragazzo, ovviamente tutto per dispetto e per finta… quell’allocco non mi piace per nulla! E’ stupido e pensa solo a far dispetti ai Grifonschifo, mah, io preferisco farli ai Tassorosso…
Ho preso la febbre e da ieri sto andando a lezione girovagando come un’anima in pena. Mi è sembrato di vedere persino dei serpenti dietro la statua che va all’ufficio del preside, quello con le parole d’ordine più strane del mondo! Ho sentito dire che Potter le sa, chissà se un giorno riesco a farmele dare e fare così qualche scherzetto… e se i serpenti mi volessero dire di andare proprio lì? Nah…non ho tempo per pensare a loro adesso, devo prepararmi per la punizione…tra poco avrò lezione con il Professore… chissà se la smetterà di ignorarmi un giorno. Ma io non mi arrenderò di certo. Un giorno mi farò notare da lui, facessi mille dispetti e avessi mille punizioni!

Diaro segreto di Severus Piton
8 febbraio ****
studio, h 16.18


A rispetto delle mie ultime decisioni (e soprattutto, essendo venuto a conoscenza che i miei segreti sono tutt’altro che tali), ho dato una punizione a Sally.
Pensavo non fosse semplice dato che è davvero brava a Pozioni e commette errori molto di rado. E quasi dimenticavo che per me trovare una scusa per una punizione è forse la cosa più facile del mondo. Tuttavia è stata proprio lei, Sally, a fornirmi la motivazione. Lo ammetto, era…soddisfacente e anche elettrizzante, spiare le fugaci occhiate che mi lanciava da sopra il calderone. E questo mi invogliava maggiormente ad ignorarla. Rinvolgerle infine lo sguardo infastidito deve averla colpita e ha dato a me l’opportunità di rifilarle una punizione a causa della sua poca attenzione nei riguardi del lavoro scolastico.
Non vorrei essere il solito illuso, ma… ho l’impressione che abbia notato il mio cambiamento. E mi sorprende…perché fino ad ora non mi ha mai dato motivo di credere che i miei interessi avessero catturato la sua attenzione. L’ho punita davanti agli occhi di tutti e non mi sono sfuggite le espressioni di incredulità sui volti di Potter e Weasley. Ma è stato vedere l’espressione di Sally che più mi ha colpito, positivamente. Credo che continuerò su questa strada. Detesto che gli altri mi usino a loro vantaggio e penso che questa ragazzina si sia approfittata della mia indulgenza nei suoi confronti. Meglio farle cambiare idea anche per non rischiare di fomentare le voci di un mio possibile debole nei suoi confronti. Tuttavia devo fare attenzione, le mie punizioni potrebbero apparire maliziose se nel darle mostrassi una reazione diversa dal solito. Devo comportarmi come se Sally fosse una semplice studentessa indisciplinata. Peccato che non lo sia. Non è indisciplinata…né tanto meno una semplice studentessa. Tuttavia…non mi aspettavo una simile reazione da parte sua, ciò non toglie che mi faccia enormemente piacere. Ero deciso ad ignorarla semplicemente per impedire che Potter facesse circolare una….ehm…certa notizia. Ma sono propenso a continuare, quella ragazzina mi nasconde qualcosa e lo scoprirò, dovessi passare la vita a punirla. Le giornate si stanno allungando e l’aria è meno fredda…e immagino che Sally abbia intenzione di passare delle belle giornate con quel Serpeverde. Ma avrà una brutta sorpresa.

Diario segreto di Sally-Anne Perks
10 febbraio ****
sala comune, h 21.03


Eh no, ci ha preso gusto! Lo sapevo, c’è qualcosa di me che gli va storto…Domani gli dirò in faccia queste parole ‘Professore, si diverte a punirmi? Io non mi sto divertendo affatto. Visto che (farò una mossa snob con tanto di mano nei capelli biondi) sono la migliore della classe a fare pozioni, io…ripeto IO mi dedico anche al Quidditch e vorrei essere la cercatrice (alzerò la voce) che sarò di certo più brava di un certo biondino scansafatiche…, lei mi capisce professore? (la voce diventerà un po’ più calda) La prego… (abbasserò la voce) Lei deve aiutarmi a risolvere quel problema dei serpenti e delle lettere…’ (poi mi girerò di spalle dopo avergli fatto un occhiolino e sospirato) il 14 veda cosa possa esserci sotto la porta…’

Diario segreto di Severus Piton
11 febbraio ****
h 12.37


E’ appena successa una cosa strana. Che davvero non mi sarei mai aspettato perché, a parte Potter, nessuno dei miei studenti mi ha mai rinfacciato il mio comportamento…bè, non apertamente.Come è successo oggi. Ma vado con ordine perché sono parecchio confuso e vorrei cercare di capire cosa diavolo succede!

Ore 8.00, colazione nella Sala Grande come ogni giorno. Da quando ho iniziato ad ignorarla e punirla, Sally mi lancia occhiate in continuazione. Non è stupida, penso abbia capito che il mio comportamento non è dettato da motivi scolastici ma personali. Lo capisco da come mi guarda…le sue espressioni non sono più sorprese e confuse ma cariche di risentimento. Bè, posso dire che la cosa non mi dispiace affatto? Dannazione, ho passato gli ultimi mesi a tormentarmi nel tentativo (inutile) di risolvere una situazione che è stata lei a creare. Io stavo benissimo prima che arrivasse lei a….ehm….
Comunque sia, eravamo tutti nella Sala Grande e si faceva colazione. Tra un’occhiata e l’altra i nostri sguardi si sono incrociati. Pareva che nessuno dei due avesse intenzione di cedere. ‘Tz, ragazzina…sei un’ingenua se pensi di riuscire a battermi’ avevo giust’appena finito di pensarlo che sento al mio fianco
-Severus, le zollette per favore-
Minerva. Sempre nel momento meno opportuno. Ma era in corso una sfida e io non potevo assolutamente…
-Severus…-
Oh, ma perché non ti servi da sola, dannazione ?!
-Ehm, Severus…entro stasera, grazie-
Per tutti i gargoyles! Ho distolto lo sguardo, preso la zuccheriera e gliel’ho quasi tirata addosso.
-Nervoso già di prima mattina ?- mi chiede.
Non le do ascolto, torno a guardare Sally ma si è già voltata a parlare con una compagna. Ha un sorriso compiaciuto. Accidenti, Minerva e le sue zollette! Ma non poteva berselo amaro il caffè? O almeno non rompere le scatole a me?!
Non sopporto e non permetto che mi si mettano i piedi in testa, soprattutto da uno studente. Mi sono alzato per dirigermi al portone e, passando accanto al tavolo della mia Casa, ho visto Sally voltarsi verso di me con la solita espressione di sfida. Ma non ho incrociato il suo sguardo, ho messo le mani in tasca guardando fuori dalla finestra.
A parte questo avevo dei programmi per la mattinata. Data la sorpresa delle due ore libere che ho avuto ieri sera da parte dello stesso Silente, avevo deciso di approfittarne per andare a Hogsmeade a ritirare il volume che ho ordinato. Non sono d’accordo a sostituire le lezioni con semplici visite di istruzione (piacere, secondo il mio punto di vista) nei dintorni di Londra. Tuttavia non mi dispiaceva risparmiarmi la tortura di due ore con un primo anno Tassorosso e Corvonero.
Peccato che la mattinata non sia stata lo stesso di mio gradimento. Il commesso del Ghirigoro è un imbecille, questo ormai è assodato. Un mese fa ho ordinato l’ultimo manuale di Stasimo e questo è il risultato: una settimana dopo vengo a sapere che non è stato ordinato causa dimenticanza, la settimana seguente che è stato dimenticato in magazzino. Finalmente questa mattina speravo di riuscire a portarmelo a casa e stavo giusto per rilassarmi quando mi ha dato in mano Prevedere l’imprevedibile: proteggetevi dai traumi. Non riuscivo a crederci e quando gli ho spiegato che era il manuale sbagliato, ha pensato di potersela cavare con un -Davvero? Bè, allora il suo volume non c’è ancora-
Ho lanciato un’occhiata sbieca al libro che avevo in mano chiedendomi se un trauma da Crucio non lo aiutasse a ricordare meglio. Insomma, per farla breve, me ne sono tornato a Hogwarts a mani vuote e con il morale sotto le scarpe.
Però ora, ripensandoci…quel manuale poteva essere un avvertimento. ‘Prevedere l’imprevedibile’
Ero appena rientrato in ufficio con la prospettiva di una fantastica ora libera e insignificante quando sento bussare alla porta. Sulle prime ho pensato che fosse Gazza, dato che i miei colleghi erano tutti a lezione, ma quando ho aperto la porta mi sono trovato davanti una testa bionda che non è certo di Gazza. Era Sally. Vederla lì, così inaspettatamente, è stato come ricevere un incantesimo di disarmo. Sono riuscito a riprendermi appena in tempo per non fare qualche sciocchezza e le ho rivolto uno sguardo interrogativo.
-Professore- ha esordito piena di energie ma si è interrotta subito per guardarsi intorno. Al che io ho fatto lo stesso ma ho visto ben poco dato che mi ha spinto in ufficio e ha richiuso la porta con gesto secco. Non ci stavo capendo un bolide e non ho avuto neanche il tempo di balbettare qualcosa perché
-Professore, si diverte a punirmi ?!-
COSA ?! Credo che se vedessi una manticora avrei la medesima espressione che ho rivolto a Sally.
-Signorina Perks, io
-Io non mi sto divertendo affatto!-
Non ho mai messo in dubbio che non si stesse divertendo. Ma nei confronti dei miei studenti questo non mi ha mai importato. E io con lei devo comportarmi come con tutti gli altri, no?
-Visto che- ha continuato scostando una ciocca di capelli dal viso con un fare seccato che non mi è cero sfuggito -Sono la migliore della classe in Pozioni-
Anche questo non lo metto in dubbio.
-Io…e ripeto IO mi dedico anche al Quidditch e vorrei diventare Cercatrice- sembrava furiosa -Che sono certamente più brava di un certo biondino scansafatiche!-
Ecco, su questo ho i miei dubbi. Tralasciando il fatto che non mi sentirei tranquillo a vederla su una scopa durante una partita…dubito che sulle tattiche sia astuta quanto Malfoy. Quello è tipo che non si fa problemi ad usare la Finta Wronski pur di liberarsi dell’avversario. Ad ogni modo, la mazzata doveva ancora arrivare.
Eravamo in piedi, uno di fronte all’altra e un paio di metri ci distanziavano. Ha fatto un passo verso di me così io ho fatto un passo indietro. Ormai so bene che non posso restare solo con me stesso nemmeno nel mio studio dato che c’è qualche cretinetto imbecille che si diverte a spiarmi (ogni riferimento a Potter è puramente casuale). Sembrava che stessimo comunicando a passi. Lei si avvicinava e io indietreggiavo facendo finta di nulla. Finchè non ho cuzzato contro la scrivania e ho dovuto fermarmi. Ho lanciato un’occhiata dietro di me e quando, mi sono nuovamente voltato, lei mi era praticamente appiccicata addosso . Non ho mai creduto nei miracoli ma se non mi è preso un infarto o (peggio) se non le sono saltato addosso….è perché forse esistono. Ho tentato di dire qualcosa ma sembrava che fossi diventato muto.
-Lei mi capisce professore?- ha detto abbassando la voce -La prego…- ormai la voce era un sussurro.
Ero diventato un pezzo di ghiaccio, come sotto l’effetto del Petrificus Totalis. Peccato che la mia mente correva. Per un attimo ho pensato che…si, insomma…che… Mi stavo giusto chiedendo se fosse il caso di buttare all’aria tutte le precauzioni prese negli ultimi giorni, quando si è allontanata.
-Lei deve aiutarmi a risolvere quel problema dei serpenti e delle lettere di mio padre- ha concluso con voce ferma. Poi si è voltata.
‘Finito’ ho pensato ‘Il mio sogno è finito’. Almeno ero tornato con i piedi per terra. Aspettavo che uscisse ma si è fermata accanto alla porta, guardandomi ha sospirato -Il 14 controlli cosa possa esserci sotto la porta…- e così detto mi ha fatto un occhiolino ed è uscita sbattendo la porta.
Credo di aver fissato la porta per dieci minuti prima di crollare a terra.

Ora sono in camera da letto, confuso e con le ginocchia sbucciate. Bè, complimenti Sally. Colpito…e affondato. No, ma che dico?! Ma come posso stare qui tranquillo?! Una ragazzina si prende gioco di me e io non faccio nulla?! Dunque… approfitterò della lezione di oggi pomeriggio per darle una punizione…potrei obbligarla a pulire la Sala dei Trofei, quando è toccato a Weasley non aveva più neanche la forza di alzare la forchetta dal piatto. Oppure potrei farle pulire le mandragole per le prossime pozioni. Qualcosa mi inventerò… ma sarà comunque una brutta sorpresa per la cara Sally. E poi cosa dovrei fare il 14? Guardare sotto la porta? E perché? E cosa è mail il 14? Mi pare che sia un lunedì…e allora?

Diario segreto di Sally-Anne Perks
16 febbraio ****
sala comune, h 14.39


Il 14 come deciso ho messo la scatola di S.Valentino sotto la porta del professor Piton! Chissà che faccia farà… e se la butta?! Non gliela perdono se lo fa! Ci ho speso i miei umili soldi! Poi non l’ho regalata neanche a William che proprio stamani mi viene tutto allegro allegro vicino a me:
-Ciao Sallyuccia, dov’è la mia scatola di cioccolatini? L’aspetto da lunedì!-
Io lo guardo facendo un falso sorriso: -Muori William- e penso ‘’morso da mille serpenti’’ non so perché ho fatto quel pensiero. Lui: -Ma come…con la tua facevo la 10°. Porca puttana!- , l’ho guardato con disprezzo e rabbia che lui senza dire niente ha girato le spalle e se n’è andato! Ahhh quasi preferivo andare nei Grifondoro! Forse lì qualcuno di intelligente si trovava…forse…ma che dico? I Grifonschifo fanno schifo almeno come i Tassorosso. BRRR mi vengono i brividi di nausea a pensare solo a quella casa. Ok, deciso! Domani vado a mettere, nell’ora di Erbologia, della colla sulle piante carnivore della professoressa Sprite. E’ uno dei miei scherzi preferiti! Al primo anno riuscii a mandare due tassorosso da Madame Chips, che bella soddisfazione!
Ultimamente parlano di cose strane in Sala Grande, mentre mangiavo sentivo parlare di Voldemort e dei mezzosangue . Che strana cosa mi sembra di essere dentro in questa storia! Le lettere non arrivano più, l’ultima mi è arrivata due settimane fa quando le consegnai al Professor Piton, quella con il marchio nero, strano marchio non c’è che dire… di sicuro saprei disegnare meglio io…speriamo di fare in tempo per giocare a Quidditch stasera, ho molti compiti da fare e non ne voglio più di punizioni!!!! Ne ho abbastanza!! Poi devo battere quel Malfoy! Sarò io la cercatrice di Serpeverde!

Diario segreto di Severus Piton
17 febbraio ****
camera, h 00.33


Le mie studentesse (e sottolineo studentesse) prima o poi mi faranno morire, su questo non ho alcun dubbio. Avevo già scritto che detesto il giorno di S.Valentino? Bene, è ancora poco. Il prossimo anno mi prenderò un giorno di ferie e scapperò via da questo manicomio. Mi fa rabbia non riuscire a capire chi può essere stato a farmi questi stupidi, inutili, infantili scherzi. Se nello studio mettessero anche solo metà dell’impegno che ci mettono nell’inventarsi simili giochetti… la media dei voti non sarebbe così penosa. E io non sarei così stressato.
Solitamente il motivo principale che mi porta ad odiare questo giorno è l’eccesso di sbaciucchiamenti e coccole che si vede in giro. Uno spettacolo davvero rivoltante. Me ne andrei per Hogwarts a scagliare fastidiosi incantesimi… ma Silente non perderebbe tempo a fermarmi. E farei io la figura dell’imbecille. Ma c’è anche un secondo motivo. Cosa me ne può importare di una festa che non mi riserva nulla? A parte gli scherzi delle studentesse. Inoltre, quest’anno, S.Valentino, è stato ancora più difficile da sopportare. Con la storia di Sally. Il nuovo piano procede bene, le punizioni sono all’ordine del giorno e la ignoro in continuazione, ma la soddisfazione dei primi giorni è svanita. Oh dannazione, va bene, d’accordo… lo ammetto! Sebbene mi imbarazzi perfino pensarlo… sono geloso! Per tutti i gargoyles, che situazione umiliante…

Lunedì stavo giusto prendendo dal cassetto le pergamene per la lezione, chiedendomi quali assurdità avrei letto circa il decotto Tiramisù a parere dei miei volenterosi studenti, quando sento un colpo alla porta. In questi casi temo sempre una visita di Hagrid. Già una volta ha sfondato la porta nell’innocente atto di bussare, me lo ricordo perfettamente dato che la porta mi ha pericolosamente sfiorato il naso. M quando vado ad aprire trovo a terra un mazzo di rose nere con un biglietto.
Una rosa nera per ogni notte che passerei con te, professore.
D-I-S-G-U-S-T-O-S-O
E non era che il primo. Se non ho fatto male i conti con tutti i fiori e i cioccolatini che ho ricevuto potrei quasi cambiar lavoro e aprire una fioreria. O una pasticceria… di sicuro sarebbe meno stressante! Man mano che arrivano o che me li trovavo davanti o sotto la porta, facevo che gettarli in un angolo senza neanche prendermi il disturbo di leggere frasi d’amore che mi avrebbero solo causato un attacco di cuore. Come se la cosa non fosse già abbastanza sdolcinata di suo, alcune studentesse del quarto e quinto anno non mi hanno staccato gli occhi di dosso per tutto il giorno. Parlottavano fra loro, ridendo come delle sceme e alla sesta ora di lezione sono scoppiato, urlando come un forsennato. Mi sono limitato a togliere una ventina di punti. Ciascuna. Maledizione, qui dentro la pazzia è cosa diffusa ed è in giorni come questo che si manifesta nei modi più atroci. Peccato che siano i pochi sani di mente (come me) a pagarne le conseguenze…
Ma ciò che mi angoscia maggiormente è la situazione con Sally. Lunedì ho visto il Serpeverde, Warrington, che le stava appresso e poco dopo l’ho visto che scambiava effusioni con un’altra ragazza. Pensavo… temevo che stessero insieme e ora scopro che la mia Sally sta appresso ad un ragazzo del genere. Mi sono tormentato chiedendomi se fosse giusto avvisarla o se avrei fatto la figura dell’impiccione. Stamattina l’ho vista ancora con quel tipo. E’ una sofferenza averla lontana, ma vederla addirittura con un altro… Non è giusto, è proprio vero che chi ha la fortuna di avere qualcosa che ci manca non se ne rende conto. Sono certo che Sally sia innamorata di quel ragazzo e lui la tratta così. Vorrei esserci io a fianco a lei. Il desiderio di stringerla fra le braccia ormai non mi dà più pace. Se solo mi desse un segno, mi facesse capire che posso… rischierei davvero così tanto a confessarle ogni cosa?

Pensieri di Severus Piton
17 febbraio ****
Aula di Pozioni, h 15.50


Il tempo è cambiato. La mattina era soleggiata, le nuvole bianche nel cielo azzurro sembrava annunciassero l’arrivo dell’estate, il vento soffiava piacevolmente fresco. Ora guardo, da una finestra dell’aula, e sento emozioni completamente diverse. Il cielo grigio, cupo all’orizzonte, il vento gelido increspa la superficie del lago. C’è silenzio qui, certo sono solo. Se ci fossero i miei ragazzi, nella mia mente non ci sarebbe posto per i cattivi pensieri. Il tempo trascorre, i miei studenti crescono. Per loro questo è solo l’inizio di una vita mentre io mi sto dirigendo lentamente alla fine. Li osservo invidiandoli. Avrei voluto essere un ragazzo spensierato come loro… le risate con gli amici, il primo amore, una famiglia vera. Per mia scelta sono andato a infilarmi in un vicolo buio dal quale non potrò mai uscire completamente.

Sto pensando alla morte. A coloro che ho perso per sempre. A quando morirò anch’io… in quel momento farò l’ultimo resoconto della mia vita e non credo che sarà diverso dai precedenti. Ho costretto me stesso a vivere in una gabbia, negandomi ogni legame col mondo esterno, mi sono illuso e ho finto che andasse bene così. E ora, dopo quasi quarant’anni, devo ammettere di non aver mai fatto nulla per cambiare. Pensavo che il semplice desiderare di essere accettato mi rendesse meritevole di ricevere la stima e l’affetto degli altri. Non so quando mi sono reso conto di sbagliarmi, forse, in fondo, l’ho sempre saputo. Non dovrei amare Sally, io non devo amare nessuno. Non mi è concesso legare la mia vita alla sua, dovrebbe conoscermi e non le piacerebbe scoprirmi la persona che sono realmente.
Sento una profonda tristezza, come non la sentivo da anni. Qualcosa, qui intorno o dentro di me, mi riporta indietro nel tempo. Nella stanza fra le cantine in cui sono cresciuto. Ho sempre avuto il presentimento di non poter amare, l’avevo capito guardando Lucius. Io non sono capace di sorridere. So che non cambierò, resterò qui dentro, continuerò a negarmi un contatto con gli altri perché se il timore di non essere accettato si trasformasse in certezza…io non potrei sopportarlo. E sarei giunto alla fine.


CONTINUA...

<IV° CAPITOLO>

Sono stato convocato d’urgenza dal preside. Uno dei motivi per cui tengo il caminetto spento è per evitare incursioni indesiderate ma, si sa, Silente è oltre le mie capacità. Per poco non mi è preso un colpo quando me lo sono trovato davanti appena uscito dal bagno. Che diavolo può essere successo? Attraverso scale e corridoi con passo rapido, sono preoccupato. Accidenti, se è uno dei soliti allarmismi di Potter, giuro che…questa volta…
-Severus…-
Minerva.
-Che sta succedendo?- chiedo ansioso.
-Meglio entrare-

Un attimo dopo siamo nell’ufficio di Silente. Sta accarezzando il capo di Fanny, la sua fenice. Ma la sua espressione è molto preoccupata. Finalmente si volta verso di noi.
-Minerva…Severus- mormora con voce grave sedendosi dietro la scrivania.
-Albus. E’ davvero grave come mi hai detto ?-
Lancio uno sguardo sbieco alla donna al mio fianco. Lei sa…e io no?!
-Severus-
Mi volto di scatto, volgendo lo sguardo al preside -Signore…-
-Sono stato a Grimmauld Place, questa sera, e ho avuto pessime notizie-
Avverto un nodo alla gola. Un pensiero si insinua nella mia mente preoccupandomi ancora di più.
-Arthur Weasley ha notato parecchi movimenti sospetti da parte di Lucius Malfoy, al Ministero. Ti chiedo di indagare-
Silenzio. Abbasso lo sguardo per un momento e torno a guadare l’anziano mago.
-Signor preside, ho accettato il mio ruolo di spia e
-E ci sei stato di grande aiuto Severus, senza di te non so dove saremmo ora-
-Albus ha ragione- continua Minerva posandomi una mano sul braccio -Hai fatto così tanto per l’Ordine, mettendo a rischio la tua vita più di chiunque altro-
Mi avvicino alla scrivania, più che altro per liberarmi della presa di Minerva.
-Proprio per questo, signore, non capisco tutta questa preoccupazione. Io sono pronto a….-
-Ho motivo di pensare che la faccenda sia davvero grave, Severus. Ma avrò maggiori certezze grazie a te-
Annuisco -Quando ?-
-Stasera-

Mi avvolgo nel mio mantello senza riuscire a trattenere un brivido di freddo. Mentre attraverso il cortile per dirigermi al Platano Picchiatore, osservo il cielo. Fitte nebbie lo ricoprono interamente, il vento soffia gelidamente impetuoso. Lascio che si insinui fra i miei capelli, che giochi col mantello…Sono arrivato.
Non percorro questo cunicolo da quella volta che ho rivisto Black dopo tanto tempo. Scaccio via il ricordo, mi sento ancora profondamente umiliato per come si sia conclusa quella faccenda. In un soffio raggiungo la Stamberga e non passa molto che mi ritrovo all’aperto. La strada che mi porterà a destinazione è lunga ma ho rifiutato un passaggio da Weasley. Io lavoro solo.

E’ da poco passata la mezzanotte e regna un insolito silenzio per le vie di Hogsmeade. Non che sia mia abitudine trascorrere le mie serate al di fuori del mio studio a Hogwarts ma avere la sola compagnia del rumore del vento non è cosa (piacevole) di tutti i giorni… So bene dove dirigermi sebbene non frequenti i mangiamorte dall’estate scorsa. Lucius, la Lestrange e gli altri credono ad ogni mia scusa ma ho il presentimento che questo discorso non valga per l’Oscuro. Lui è nella mia mente e io sono nella sua…per questo so dove andare. Qualcosa di invisibile ma incredibilmente forte, che nasce nel mio animo, mi spinge, mi guida nelle vie buie e silenziose del villaggio portandomi da lui.
Non ho mai incontrato così tanta difficoltà a liberarmi di ogni pensiero. L’Oscuro percepisce la presenza di noi mangiamorte e per poter portare avanti il mio ruolo di spia ho sempre dovuto svuotare il mio animo da ogni pensiero, da ogni più piccola emozione. Ma ora…con Sally nel cuore…questo sembra impossibile. Nascosto in una nicchia umida e buia aspetto, certo che da un momento all’altro i miei ex-compagni si riuniranno a lui. Il gocciolio dell’umidità scandisce il passare del tempo rompendo il silenzio.
Ombre di esseri incappucciati scivolano sulle pareti umide e illuminate dalle torce. Il procedimento non è cambiato, tutti in cerchio nella caverna circolare. Riconosco Lucius, è proprio davanti a me. Il luccichio del suo sguardo non mi è sfuggito… probabilmente ha buone notizie per l’Oscuro e si aspetta un lauto riconoscimento….mh, Lucius…non è davvero cambiato dal ragazzo ambizioso che vive nei miei ricordi. No…devo cancellare ogni pensiero, ogni emozione, ogni ricor….un fremito nel cuore, una fitta al braccio…ecco, è arrivato.
Vedere il suo volto mi fa sempre lo stesso effetto. Mi paralizza…come quando mi ha indotto ad uccidere per la prima volta, a dodici anni…quell’estate a casa di Lucius. O come la notte in cui gli ho dato la mia fiducia prima di essere marchiato a fuoco. Chi non è stato mangiamorte non può capire fino in fondo il suo potere…l’Oscuro ha la capacità di entrare nella mente altrui e controllarla a suo piacimento inducendo a commettere atti che mai si è pensato di fare. Da quando lo conosco ho vissuto sempre, ogni giorno, con una certezza che poi è divenuta timore… ‘non può essere sconfitto. Risorgerà sempre’

-Malfoy-.
La sua voce fredda e acuta si diffonde come uno sparo. Seguita da un fruscio di vesti…Lucius è ai suoi piedi.
-E’ a Hogwarts. L’Ordine non è al corrente del nostro piano-
Non riesco a trattenere un sospiro di sollievo sentendomi improvvisamente grato a me stesso per non aver fatto parola dei miei sentimenti per Sally a Lucius.
-Controllo continuamente i movimenti di Weasley- continua -Sono in grado di procurarvi i suoi spostamenti in ogni momento-
-Ottimo lavoro. Continua-
L’Oscuro alza una mano con movimento lento e Lucius torna al suo posto. Posso avvertire il suo disappunto per la mancanza di un riconoscimento.
-Questo è un momento molto importante. Saprò ben ricompensare chi continuerà a sostenermi. Non intendo ripetermi quindi non dimenticatevelo…nessuno di voi ha diritto di toccarla. Lei è mia, solo mia e accrescerà il mio potere. Ormai è giunto il momento-
Mi sento gelare il cuore. Sally….

-Severus-
Abbasso il capo.
-Ricordati che io farò sempre il possibile, e anche l’impossibile, per gli studenti di questa scuola-
-Lo so- mormoro dispiaciuto -Scusi-
-Se devo essere sincero- si avvicina alla finestra dandomi le spalle -Mi aspettavo qualcosa di simile-
-Come…-
-Dai tuoi pensieri. Non è da me leggere i pensieri di coloro che mi stanno accanto…se non ho motivo di credere che mi nascondano qualcosa di grave-
Mi mordo il labbro. Lo sapevo. Sapevo che si insinuava fra i miei pensieri.
-Severus, vorrei che mi rispondessi sinceramente. Cosa senti per Sally ?-
Perché questa domanda? Cosa centra con la faccenda?
-Nulla- mormoro.
Silente si volta a guardarmi -Davvero?-
Lo guardo negli occhi -Si-
Restiamo a guardarci in silenzio. Sto odiando questo momento, mi sento così vulnerabile. A cosa serve mentire se sono un libro aperto per lui?
-Te l’ho chiesto perché mi domando se rischieresti la tua vita per lei…-
La domanda mi lascia senza parole. Sebbene conosca perfettamente la risposta.
-E’ una mia studentessa. E’ sotto la mia tutela e io…-
Silente non dice una parola, aspetta in silenzio, guardandomi con espressione grave.
-Si- rispondo infine -Rischierei la mia vita per lei-

Sto guidando per le vie di Londra. Con Sally. Non ha capito molto quando le ho spiegato velocemente la situazione, dopo essere andato direttamente nel dormitorio femminile di Serpeverde per svegliarla. Ma quando mi ha sentito pronunciare le lettere di suo padre ha capito subito che non c’era tempo da perdere. Poverina, aveva l’aria distrutta. Ha fatto in tempo a prendere le sue cose e salire in auto prima di addormentarsi ancora. Probabilmente ha creduto di star sognando.
Non ero molto d’accordo a farle lasciare Hogwarts, penso che sia il luogo più sicuro al mondo e l’ultimo in cui mi aspetterei di trovare l’Oscuro. Ma le sue lettere fin qui sono arrivate. E quei serpenti. Forse la scelta migliore è davvero quella di nascondere Sally alla sede dell’Ordine. Mi fa piacere almeno che potrà continuare gli studi, così una volta risolto il problema potrà tornare a Hogwarts senza dover recuperare le lezioni perse. Sento una fitta al cuore. Perché il problema si risolverà, vero? E se così non fosse? Scuoto la testa tentando disperatamente di scacciare via questi pensieri. La stanchezza pervade anche me ma non posso fermarmi. Per me c’è ancora molto da fare. Devo portare Sally e tornare a Hogwarts in tempo per le lezioni. E’ fastidioso non poter usare la metropolvere ma c’è il rischio che sia sotto controllo.

Entrare in questa casa mi fa sempre uno strano effetto. Anche ora che Black non c’è più. Ero conscio del mio ruolo nell’Ordine e mi presentavo qui con l’espressione di uno che è tutt’altro che un ospite di passaggio. E poi ora non devo più aspettarmi spiacevoli incontri. Sebbene incontrare Lupin non mi entusiasmi. Dopo la morte di Black è invecchiato molto. Dentro e fuori. Nonostante gli prepari mensilmente la pozione antilicantropia. Posso capire come si sente e forse…mi dispiace per lui. Dopo la perdita di Potter e della Evans, ora deve sostenere anche quella del suo migliore amico. Ehi…ma da dove viene tutta questa bontà d’animo? Quanto la stanchezza può cambiare un uomo…
Sally barcolla incerta nel vialetto. Allungo una mano sulla sua spalla per impedirle di perdere l’equilibrio. Mi sembra di aver superato un enorme ostacolo. Toccarla. Così, semplicemente. Soli, sotto il cielo, nella notte. Quanto ho desiderato un momento così, raggiungerla anche solo per un breve attimo…
La porta si apre e compare Ninfadora Tonks. Evito commenti riguardo l’accostamento di una vestaglia verde mela ai capelli viola e spingo Sally in casa.
-Tonks…-
Poi mi volto e torno all’auto per scaricare le cose di Sally.
-Mh, antipatico come solito- mi giunge dal portico.
Chiudo il bagagliaio con gesto secco ed entro in casa.
La donna si sta presentando a Sally che, nonostante il sonno, è molto sorpresa del luogo in cui si è trovata. O più probabilmente da chi si è trovata davanti.
-Remus è di sopra, Severus. Vado a chiama
-Ne faccio a meno, grazie. Devo rientrare a Hogwarts-
Ma getto una casuale occhiata alle scale e vedo l’uomo in questione.
-Severus- dice cordialmente scendendo le scale.
-Lupin…- sospiro.
-E questa deve essere Sally- dice rivolto alla mia studentessa. Sorride -Piacere, sono Remus Lupin-
Sally gli stringe la mano -Sally-Anne-
-Ehm ehm- li interrompo -Meglio che me ne vada-
-Aspetta- mi ferma Lupin -Non vuoi
-E molto tardi, Lupin. Devo tornare a Hogwarts perché domattina ho lezione-
Lancio un’occhiata a Sally e torno a guardare l’uomo.
-Tornerò per assicurarmi delle sue condizioni…-
-Guarda che non siamo criminali, Severus…In fondo, qui, l’ex-mang
Le rivolgo un’occhiataccia mentre Lupin l’afferra per un braccio. Per fortuna Sally è troppo stanca per intuire il resto della frase.
-Dicevo…- tento di mantenermi calmo -Tornerò per le lezioni di Sally. Al resto, pensateci voi. Buonanotte-

Di nuovo in auto. E’ notte fonda ormai. Mi duole ammetterlo ma…c’è il medesimo silenzio di prima. Avevo Sally qui accanto a me, addormentata. Nessun’altro oltre a noi. E non ho avuto il coraggio di far nulla sebbene nessuno ci avrebbe visto. Avrei potuto fare qualcosa di cui solo io ne avrei avuto il ricordo. Mi sbaglierò ma…ho l’impressione che Sally sia ancora più lontana da me. Ora sarà davvero inutile vagare per Hogwarts con la speranza di incontrarla. E nemmeno il pensiero di essere solo con lei per le sue future lezioni di Pozioni mi dà un po’ di pace. Mi arrendo, non riuscirò mai a mostrarmi più di un professore per lei.
C’è troppo silenzio, accendo la radio, forse mi sentirò meglio. E mi passerà questa sensazione d’ansia e sonno.
Mh, radio babbana…fa niente. Sono appena uscito da Londra, percorro una strada fra i campi in direzione di Hogwarts. C’è quasi completa oscurità intorno a me, se non fosse per la debole luce della luna… Sono solo, non solo nell’animo. E le note di una triste musica penetrano in me con una struggente delicatezza…

You set my soul at ease
Chased darkness out of view
Left your desperate spell on me
Say you feel it too I know you do
I’ve got so much more to give
This can’t die, I yearn to live
Pour yourself all over me
And I’ll cherish every drop here on my knees


Questo è troppo. Spengo la radio e fermo l’auto. Sto impazzendo. Ci mancava pure ‘sta canzone…quelle parole. Giunte proprio al momento giusto. E’ la prima volta che sento di essere capito. Quella donna conosce bene la sensazione che mi porto dentro da mesi. Ascoltare quella voce, però, mi rende ancora più evidente il mio dolore. Quanto vorrei che fosse la voce di Sally. Voglio amarti per sempre...ma non troverò mai il coraggio per dirtelo, Sally...


Gli studenti lasciano l’aula con il solito chiasso mentre io ritiro le mie pergamene. Non vi bado. Ormai da due giorni non bado più a niente. Con la partenza di Sally è partita anche la mia voglia di vivere… Mi sento morto. E quella canzone, le note e le parole, non mi hanno lasciato un momento. Chissà come sta la mia Sally? Anche lei, ora, osserva l’orizzonte come me? Il cielo è cupo e il vento soffia impetuoso, pare che nulla porti un po’ di quiete. Le voci e i guai che mi combinano gli studenti sono così lontani da me… Naturalmente ho dovuto spiegare ai Serpeverde l’assenza di Sally, dicendo semplicemente che continuerà a casa gli studi. Ma tornerà. Vorrei esserne certo ma per ora questa è solo una speranza.
Domani tornerò a Grimmauld Place per la lezione. Immagino che dovrei sentire qualcosa per questo, agitazione, gioia… ma non sento nulla. Da quando se n’è andata, io non sento più nulla. In me non c’è niente, solo il vorticare di note e parole di quella canzone. “Voglio amarti per sempre”.
Forse, in definitiva, io non la amo abbastanza. Non dovrei temere di perdere tutto ciò che ho nel confessarle i miei sentimenti. Ma è così, Hogwarts è l’unico luogo in cui mi sento veramente bene.
Ma basta, lei non mi ama. Dirle ogni cosa significherebbe perdere lei e Hogwarts. Non ho scelta, resterò al mio posto, dietro questa maschera. Perché al di là di essa…io non posso esistere.

Davanti alla porta della sede dell’Ordine. Durante il viaggio ho acceso la radio e ho ascoltato ancora quella canzone. E’ un brutto segno? Ho ascoltato ogni parola, facendola mia e scoprendola così familiare.
Entro, richiudendomi la porta alle spalle e subito una voce mi giunge da in cima le scale. Mi volto e la vita riprende possesso del mio corpo. Lei è davanti a me, scende le scale, sorridendomi.
-Buon pomeriggio, professore !-
Sally riesce sempre a strapparmi un sorriso, solo lei mi rende in grado di farlo.

I wanna love you forever
And this is all I’m asking of you
10.000 lifetimes togehter
I’s that so much for you to do?


-Buon pomeriggio....Sally-
Sento qualcosa spezzarsi in me, una catena. Un muro. L’ho chiamata per nome…

Cuz from the moment that I saw your face
And felt the fire of your sweet embrace
I swear I knew
I wanna love you forever.


Non mi stancherei mai di guardarla. Purtroppo la paura di perderla non mi permette di apprezzare la gioia di poter stare solo con lei. Non capisco… il cuore e la mente chiedono due cose differenti e già so quale dei due vincerà sull’altro. Amare non fa per me, non mi ha mai portato a nulla di buono… e non sono una persona da amare. Il mio cuore non ha mai funzionato correttamente. So che ascolterò sempre la ragione. Sebbene significhi negarsi anche la più remota possibilità di essere ricambiato. Mi duole dirlo ma mentirei se non ammettessi la mia debolezza, sono un codardo. Temo un no, temo di perdere Hogwarts… credevo di aver trovato una soluzione a tutto, una via corretta da seguire. Ma il piano dell’Oscuro ha mandato all’aria ogni cosa e ora mi scopro più confuso e innamorato di prima. Ma cosa mi succede? Non è mai stato un problema allontanare il desiderio di legarmi a qualcuno, perché ora ogni tentativo è inutile?

My mind fails to understand
What my heart tells me to do


Ritorno a Hogwarts. Non mi sento sicuro a lasciare Sally alla sede, preferirei averla sempre sotto controllo. Se Lupin e gli altri subissero un attacco io non potrei arrivare in tempo. Ho il terrore di ricevere una cattiva notizia e vivo il trascorrere del tempo con un’angoscia lacerante. So bene quanto possa cambiare la vita da un momento all’altro.
Dal mio studio osservo la notte dalla finestra. Un lontano ricordo riaffiora immotivato…ero giovane e capitava che restassi sveglio fino a tardi per studiare. Più d’una volta mi ero fermato accanto ad una delle finestre del dormitorio, ad osservare le quattro ombre che sfrecciavano nel cortile del castello. Il destino ha diviso quei quattro idioti e io non ho mai avuto modo di dire tutto ciò che penso e con alcuni di loro ormai è troppo tardi. Perché questi pensieri? Che stia maturando il desiderio di parlare apertamente con Lupin, dato che è l’unico con cui posso ancora farlo? Credo di non aver mai neanche confidato a me stesso tutto ciò che realmente penso. Li ho sempre invidiati…e odiati. E perché, allora, temo di averli anche amati? Mi detesto, non riesco a fare ordine in me.
Cosa vorrei? Ho sempre pensato di desiderare un’altra possibilità, un modo per redimermi, cancellare ogni colpa e ogni rimpianto. Ma sono sempre stato consapevole che fosse un’utopia. Voglio amare Sally liberamente, senza limiti. Vorrei che Black e Potter fossero ancora in vita, che Harry avesse una famiglia vera… vorrei riavere le persone che ho perso. Preferisco la derisione perché la loro morte non riesco a sopportarla.


Non ho lezione con Sally fino a martedì ma ho approfittato del pomeriggio libero per fare una capatina alla sede. Così…tanto per assicurarmi che stia bene. E inoltre mi pesa dover aspettare la settimana prossima per vedere Sally. Lei è una mia studentessa ed è sotto la mia responsabilità…. ordine di Silente.
Apro la porta e un gran baccano mi giunge dal soggiorno. Ma che diavolo… Neanche mi tolgo il mantello, attraverso di corsa il corridoio ed entro in soggiorno. La scena mi lascia senza parole. E questa sarebbe una lezione di Trasfigurazione secondo quella matta di Tonks? La donna in questione sta ridendo a crepapelle mentre un naso adunco fa mostra di sé sul suo volto. Sposto lo sguardo, stranito, sulla ragazza seduta al tavolo. Sally ride divertita e avverto un colpo al cuore quando la sento dire
-E’ orribile !!!-
Per fortuna si accorgono anche di me e si zittiscono subito.
-Scusa Severus, non ti ho sentito entrare. Noi…stavamo….- le scappa un cenno di risata che tenta inutilmente di nascondere.
-Non mi è sfuggita l’allusione della tua performance, Ninfadora- dico avvicinandomi e lanciando un’occhiataccia a Sally.
E così la signorina trova il mio naso orribile, eh?! E io che ho fatto tre ore di viaggio per vederla…sperando anche di farle un piacere. Averlo saputo prima….bè, forse sarei venuto comunque.
-Avanti, Severus. Non era diretto a te….-
Mi volto di scatto a guardarla e lei muta improvvisamente assumendo le sue normali sembianze. Evidentemente non vuole ammettere di essere stata colta in flagrante con un confronto diretto…naso a naso. Dannazione, una donna che accosta un vestito di tweed arancio ad una chioma blu elettrico non ha diritto di deridere i nasi altrui!
Anche Sally sembra dispiaciuta. La cosa non può che farmi piacere dal momento che hanno deliberatamente riso di me. Che la ragazza senta nostalgia delle punizioni? Tolgo il mantello e lo getto malamente sul divano. Improvvisamente mi sento di pessimo umore… mi fa male che Sally rida di me. Che ci posso fare io se ho un naso così? Il naso di mio padre poi…doppiamente fastidioso. Bah…non che il resto sia poi tanto meglio…in definitiva…io….
-Professore…-
Eh? Mi ero incantato a guardare dalla finestra. Rivolgo lo sguardo a Sally.
-Credevo non avessimo lezione oggi-
-Sono solo passato per un controllo- rispondo -Continuate pure…- guardo Tonks -La vostra interessantissima lezione di Trasfigurazione-
-Severus…-
Guardo Sally -Dubito che le lezioni della McGranitt siano così divertenti…-
La ragazza abbassa la testa. Non capisco…prima ride di me e poi è dispiaciuta? Ma cosa le passa per la testa?!
-La lezione era già terminata, Severus. Stavamo solo scherzando un po’-
-E dovevate farlo proprio sul mio naso?!- sto esplodendo, sto esplodendo… -Non mi pare che tu abbia bisogno di servirti degli altri per far ridere qualcuno…già solo i tuoi assurdi accostamenti nel vestire farebbero crepare dalle risate!-
La donna arrossisce violentemente e ribatte -Detto da un uomo che veste sempre di nero! Quasi fossi in lutto contin
Si blocca.
-Dovresti sapere che io non ho la spensieratezza che qualcuno ha la fortuna di avere. Non vedo proprio perché dovrei andare in giro a ridere come uno scemo se non ne ho il motivo!-
-Professori….-
Ci fermiamo e guardiamo Sally. Mi ero dimenticato di lei e forse anche Tonks. Maledizione…
-Facciamo merenda insieme?-
Merenda insieme?
-A-ah si, giusto Sally- balbetta Tonks -Vado a mettere su il tè-
Osservo la donna che esce dal soggiorno.
-Si può sapere cosa sia questa ‘merenda insieme’ ?!- grido.
-Lo facciamo ogni giorno, Severus- mi risponde dalla cucina.
Non è possibile. Professori e studenti che fanno merenda insieme…allo stesso tavolo.
-Ho portato qui Sally- continuo -Perché continuasse gli studi, non perché passasse una vacanza dimenticandosi delle regole che vigono a Hogwarts!-
-Smettila di essere così pignolo! Sarà piacevole, vedrai. Mi spiace solo che non ci saranno anche Remus e Alastor!-
-Cosa diavolo ti fa pensare che resterei più volentieri se ci fosse anche Moody ?!-
Nessuna risposta. Sospiro. Ma questa è una vita?
Sposto lo sguardo sulla ragazza, mi sta guardando divertita.
-Non ti è passata ancora la voglia di ridere?-
Esco dalla stanza. Non mi è sfuggito il suo cambiamento d’espressione. Ho un pessimo carattere lo so. Mi comporto sempre diversamente da come vorrei. Ora per esempio vorrei tanto abbracciare Sally eppure le ho risposto in malo modo e l’ho lasciata sola. Col risultato di trovarmi in corridoio a fingere interesse per i ritratti dei Black.

Piacevole. Tsk! Sorseggiare tè con due donne non rientra fra i miei passatempi preferiti. Però mi chiedo se sarebbe piacevole fare merenda solo con Sally. Se solo avessi un carattere meno difficile….e se Sally fosse più…ehm…aperta (?) nei miei confronti… Afferro un biscotto e lo addento, improvvisamente le donne si zittiscono. La ragazza mi guarda con trepidazione. Ma che succede?
-Le piace, professore ?-
COSA?!
-Il biscotto, Severus…-
-S…si. Perché?-
-Evviva!-
Guardo Sally e poi il biscotto.
-Li ho fatti io- dice lei con un sorriso.
Il sapore del dolce cambia…ora lo sento molto più buono. Perché? Devo farle un complimento, devo fare un complimento, devo farle….ma come? E soprattutto…cosa?
-Chi le sta dando lezioni di cucina?- chiedo serio a Tonks. Ma non le lascio tempo di parlare -Vi ho solo chiesto di non farle perdere le lezioni! Hogwarts non è una scuola di cucina, dannazione!-
Mi alzo e getto il resto del biscotto sul tavolo. Sally sembra spaventata ma Tonks, abituata a simili reazioni da parte mia, mi guarda con rancore.
-Se questa ragazzina dovesse tornare a scuola senza sapere come evocare un Patronus … essere in grado di preparare uno sformato di zucca non le impedirà di prendersi un Desolante!-
Lascio la sala, recupero il mantello ed esco sbattendo la porta.

In auto. Solo. Fermo poco distante dal castello. Il rendimento scolastico di Sally, per me, è davvero più importante della sua felicità? Mh, lei non capisce…è una ragazzina e come i suoi coetanei…preferisce divertirsi piuttosto che trascorrere tutto il tempo a studiare. Ma io voglio che sia felice, che abbia un ottimo M.A.G.O. in modo da potersi assicurare un futuro certo. E felice. Ma è corretto pensarla così? Io stesso ho preferito lo studio al gioco, ho avuto un M.A.G.O. invidiabile…eppure non posso proprio considerarmi felice. Non si può predire il futuro…vallo a spiegare a persone come me. O come Sibilla Cooman. La vita è imprevedibile. Ma non chiedo molto…vorrei solo essere sicuro…che Sally vivrà felice.

<V° CAPITOLO>

Domani tornerò alla sede. Sono passati quasi tre giorni dalla mia sfuriata. Troppo pochi per dimenticare? Non mi importa più di salvare le apparenze qui a Hogwarts, o meglio…mi sono dovuto arrendere. Non posso proprio evitarmi di girare per la scuola con espressione ebete e la mente da tutt’altra parte. Ho pile di compiti da correggere e devo sempre fare attenzione a non scambiare gli ingredienti di una pozione con quelli di un'altra…o peggio con qualcosa di assolutamente estraneo alla materia.
Assegno verifiche a raffica per assicurarmi un po’ di pace durante le lezioni. Il rovescio della medaglia è che, appunto, non ho voglia di correggerle. In classe regna il silenzio, c’è solo il debole scricchiolio dei pennini sulle pergamene. Seduto alla cattedra, osservo fuori dalla finestra le nuvole grigie che si spostano velocemente in cielo. Da molto non scrivo sul mio diario. Dal trasferimento di Sally. Non riesco a fare ordine fra i miei pensieri e sicuramente non mi verrebbe da scrivere niente di sensato. Anche Sally tiene un diario? E io vorrei leggerlo? Anche sapendo che potrei non vivere fra quelle pagine? Non nel modo che vorrei, almeno…
La porta si apre, se non fosse per il cigolio che spezza il silenzio non me ne sarei neanche accorto. Sposto lo sguardo e subito mi alzo quando mi compare la figura di Silente.
-Signore Preside…-
-Al termine della lezione, Severus, nel mio ufficio immediatamente-
-Si, signore-

E ora cos’altro può essere successo? Ho raggiunto l’ufficio di Silente correndo come un pazzo e rischiando di rompermi l’osso del collo per le scale. Credo anche di aver investito un gruppo di studenti ma non ho proprio il tempo per preoccuparmene. Maledizione, spero solo che non si tratti di Sally. Non potrei perdonarmi di essere stato a scuola, perso fra i miei pensieri, mentre lei….
-Sono qui !- dico con foga entrando.
-Bene…- il preside è seduto alla scrivania, con una tazza fumante in mano.
Sento un vago fastidio. Sally è in pericolo e lui si permette un thè?!
-Da quando ho chiesto il trasferimento della piccola Perks…noi due non abbiamo più parlato. So che vai alla sede per assicurarti della sua sicurezza e che ti stai dando da fare perché non resti indietro nel programma scolastico-
-….-
-Sei un ottimo insegnante, Severus. Ma per me non è una novità…non ho mai avuto il più piccolo dubbio nei tuoi riguardi-
Sento una morsa al cuore. Albus Silente resterà sempre un mistero per me…come può darmi tanta fiducia se io per primo non la provo per me stesso?
-Io non te l’ho mai chiesto ma guardandoti non riesco a trovare una risposta quindi te lo chiederò senza alcun giro di parole….Severus, cosa desideri?-
Un’altra morsa al cuore. Desolazione, ecco cosa sento. Non conosco la risposta a questa domanda. Scuoto la testa confuso su cosa dire.
-Tu fai parte dei pensieri di molte persone, lo sai?-
Si alza e raggiunge la finestra dandomi le spalle.
-Immagino che Voldemort si ponga molti quesiti su di te…i tuoi colleghi si chiedono cosa debbano fare per avere la tua amicizia…e gli studenti non capiscono perché tu non possa essere anche un amico oltre che un insegnante-
-Io…io credevo di dover essere solo un…insegnante…- mormoro debolmente.
Silente si volta a guardarmi, ha l’aria grave -Severus, i nostri ragazzi trascorrono sette anni qui a Hogwarts. Sette anni molto importanti perché in questa fase decideranno chi essere per il resto della via. Noi abbiamo il dovere di aiutarli in questo… ma la vita di una persona non è solo lavoro. Non dobbiamo limitarci a dar loro delle nozioni scolastiche, dobbiamo insegnare loro il rispetto e i sentimenti-
-Si…preside…-
-Tu puoi farlo, Severus…perché te lo neghi?-
-Non….- mi volto -Non lo so, signore-
-….-
-Posso andare ?-
-Si-

Detesto che mi si faccia la predica. Riceverla dal preside è come riceverla da mio padre…nonostante i miei sforzi, i tentativi di rendermi degno di loro…sono inutili. Mi fa vergognare apparire così ai loro occhi. Ma credo che Silente abbia ragione. Di buono in me c’è solo il mio lavoro, non so dare affetto e non merito quello degli altri. Non sono una persona da amare e dovrei essere felice che Sally non ricambi i miei sentimenti. Felice per lei.
Ma cos’ho io da insegnare? L’errore più grande della mia vita mi ha insegnato molto…ma come posso spiegarlo ai miei studenti? Dovrei mettere a nudo i miei ricordi…e poi a quel tempo…quella mi era sembrata la cosa più giusta da fare. Io so solo che potrei aiutare Sally, sento di poterla capire. I nostri padri…sono molto simili. Solo che io, diversamente da lei, non conosco cosa significhi sorridere.

Sono davvero nei pensieri di chi mi circonda? Credevo di non essere abbastanza importante per averne il diritto. Devo però ammettere che non ho mai fatto nulla per passare inosservato ai loro occhi…dubito infatti di essere pensato con piacere. Mi chiedo cosa pensasse l’Oscuro di me quando ero ancora un mangiamorte… era soddisfatto di me? Quando uccisi per la prima volta, per lui, avevo dodici anni e non avevo dubbi sulla mia natura e da quale parte schierarmi. Le cose sono cambiate ma temo che il mio animo sia rimasto quello di un tempo. E ora? Cosa pensa di me l’Oscuro? Anche lui come i miei ex-compagni crede ancora in me nonostante le mie assenze? Da un pezzo non rispondo più alle sue chiamate, ho smesso di reggere il doppio gioco e l’Ordine non lo sa. Non so come sia iniziato tutto, certo non mi arride l’idea di ricominciare. Lucius, la Lestrange e gli altri che conosco non hanno cambiato idea su di me. Ma l’Oscuro? Io ho tradito la sua fiducia, ho rotto il giuramento…so cosa mi aspetta. E non nego che sia giusto. Ho fatto una scelta ben sapendo a cosa sarei andato incontro se mi fossi rimangiato la parola. Però…io…non voglio morire. Non adesso… non voglio andarmene così, senza aver fatto nulla per cui essere ricordato. Forse è questo ciò che desidero. Essere ricordato.


Tornato alla sede. Pare che quel pomeriggio non sia mai esistito. Sarà per l’assenza di Tonks? Del resto neanche Lupin ha detto nulla e non credo che Tonks abbia rinunciato ad un bello sfogo. Sally mi ha salutato con un sorriso e si è subito messa a lavoro con la verifica. Oggi sarò solo con lei, Lupin ha un appuntamento con Arthur Weasley al Ministero. Vista la presenza di Lucius non credo sia una buona idea ma non penso nemmeno che quei due siano tanto stupidi da lasciarsi scoprire. Almeno mi auguro…

Mentre osservo Sally impegnata a scrivere, qualcosa cattura la mia attenzione alla finestra. Due gufi. Li apro e mi lasciano scivolare fra le mani due buste, di cui una chiusa con la ceralacca riportante lo stemma di Hogwarts. Perché mai? Cosa può essere successo nelle ultime due ore? Richiudo la finestra mentre i due gufi volano via. Lancio un’occhiata alla ragazza e mi allontano aprendo le buste.
Una lettera da Lupin. E una da Silente.

"Severus,
mi spiace chiedertelo e non lo farei se non mi vedessi costretto. Causa imprevisto non mi è possibile tornare alla sede entro la notte. Ho contattato Ninfadora, Alastor e gli altri ma non sono disponibili dal momento che avevo detto loro che sarei rimasto io con Sally. Ho già informato Silente e non c’è alcun problema. Puoi rientrare a Hogwarts domattina, all’alba, quanto tornerò.
Scusami ancora.
Remus
"

Lascio cadere la lettera sul tavolo lì accanto e, meccanicamente, apro l’altra.

"Severus,
Remus mi ha informato di ciò che già sai. Dal momento che a Hogwarts non c’è bisogno di te, resta alla sede. Non è opportuno lasciare Sally sola, tu sai come proteggerla. Meglio di chiunque altro.
Se la situazione dovesse peggiorare, non perdere tempo ad avvisarmi.
Silente
"

Chiudo la lettera e penso a cosa capiterebbe se ci fosse anche Black. Sally al sicuro con noi due nella stessa stanza? Ma perché penso questo? Black non c’è più. Tuttavia continua a vivere nei miei pensieri. Credo che forse…un poco mi dispiace. L’ho sempre odiato ma non so se lo volessi morto. Mi accontentavo di saper rispondere a tono alla sua arroganza e ultimamente, da quando era risbucato fuori…non desideravo altro che incontrarlo e punzecchiarlo. Rendergli ancora più evidente la sua situazione, instabile e insignificante. Ora non ho più neanche questo…Volevo riconsegnarlo ad Azkaban, è vero. Il pensiero che lui fosse rinchiuso là dentro mi aiutava a sopportare meglio tutta l’umiliazione ricevuta in setta anni di scuola.
No…ma perché sto pensando a questo? Cosa…ah, si. Le lettere. A quanto pare resterò qui per la notte. Con Sally… sebbene non ne sia un esperto, credo che questa si una di quelle situazioni in cui ci si aspetta il colpo di scena. L’imbranato che finalmente riesce a conquistare la donna che ama. Eppure…l’angoscia che sentivo negli ultimi giorni è di nuovo presente. E più profonda.


In cucina. A mescolare annoiatamene del brodo di zucca. Gli altri membri dell’Ordine se la passano bene, stando a ciò che ho trovato in dispensa. La mia, al confronto, potrebbe incarnare l’esatto significato del termine ‘nulla’.
Non so perché ma un pensiero mi attraversa la mente e nello stesso tempo un brivido gelido mi percorre la schiena. Non è che in realtà qualcuno in particolare verrà davvero stasera, eh? Ho appena il tempo di pensarlo che sento bussare alla porta. Dannazione, no…se è lui….se è lui giuro che…questa volta…io….
Bussano ancora. Mi tolgo il grembiule e lo getto con gesto seccato sul tavolo.
-Professore !-
-Vado io, tu resta dove sei!- ordino mentre vado alla porta. Apro.
La richiudo violentemente.
No, non è possibile. Lo sapevo….perché i miei timori più orrendi si avverano sempre? Perché?!
-Piton!- mi giunge al di là della porta -Apri immediatamente!-
Mio malgrado, mi vedo costretto ad aprire la porta. Osservo con disgusto l’uomo che sta entrando.
-Non è casa tua, Piton- mi ringhia contro levandosi il mantello.
-Mi risulta che non sia nemmeno tua…Moody-
-Professor Moody!-
Ci voltiamo entrambi, Sally è davanti a noi.
-Buonasera, biondina…-
BIONDINA?!
-Ho saputo che dovrai passare la nottata con questo essere, qui-
Faccio per controbattere con qualcosa di molto offensivo quando
-Si!-
La voce di Sally è felice. Davvero è così felice di stare con me? O è semplicemente la sua capacità di rendere ogni cosa piena di vita?
-Mh, sembri sicura di quel che dici, ragazzina…-
-Perché non dovrebbe esserlo ?!- esclamo -E gradirei sapere il motivo della tua presenza dal momento che Lupin mi ha detto ch
-Sono solo passato a prendere una cosa- mi interrompe dirigendosi ai piani superiori.
Ogni suo passo seguito da un sonoro clunk. Lo osservo salire le scale, sfiorare Sally con la sua pesante sacca da viaggio e sparire dietro l’angolo. La ragazza mi rivolge uno sguardo stranito. Mi volto e torno in cucina. E subito avverto un intenso odore di bruciato, anche un morto lo sentirebbe. Ecco…la cena è da buttare! Dannazione, non me ne va dritta una!


La serata è trascorsa tranquillamente, diversamente da quanto temevo… Moody se n’è andato dopo aver chiesto a Sally se desiderasse ordinare una cena pronta dato che la cucina stava andando a fuoco. Simpatico come sempre, il vecchio idiota! Se non fosse per il suo vizio di intromettersi sempre nelle faccende altrui, la mia zuppa non sarebbe andata in fumo. Ad ogni modo sono riuscito a recuperare la cena. E’ stato un momento molto silenzioso. Io ero teso e non sapevo davvero che dire…Sally sembrava stanca. Ho dovuto richiamarla due volte perché era rimasta come ipnotizzata. Chissà cosa le passa per la testa? Sentirà la nostalgia di Hogwarts? Del resto pure io sento la sua mancanza e dal giorno del suo trasferimento ho sempre la testa altrove. Se devo essere sincero credevo che la ragazza si sarebbe fermata dopo la cena, non che sperassi chissà cosa, semplicemente mi avrebbe fatto piacere trascorrere la serata in sua compagnia. Ma ha lasciato la sala da pranzo ed è tornata in camera con espressione assente. Ho sparecchiato continuando a domandarmi se non fosse saggio salire di sopra e controllare. Benché la ragione mi dicesse di andare da lei…mi sono ritirato in salotto a riflettere. Il risultato è che sono steso sul divano mezzo sbronzo e con una bottiglia quasi vuota di Odgen in mano. E’ molto raro vedermi bere, detesto gli effetti di una sbronza perché mi inducono a parlare troppo e dire anche cose che vorrei tenere nascoste. Ma la bottiglia era nuova e mi guardava dalla credenza del soggiorno come per invogliarmi a berla. Eccomi qui….ora prendo penna e pergamena e scrivo qualcosa alla mia Sally… mi sento euforico eppure vagamente triste.

"Sally,
scriverti questa lettera mi costa molto. Io darei qualsiasi cosa perchè tu non possa mai provare l’angoscia e il dolore che ho sentito nella mia vita e che sento tutt’ora dovendo accettare la condizione in cui ci troviamo. Continuo a ripetermi che c’è qualcosa di più importante dei miei sentimenti per te…la tua vita. Vorrei tanto avere la certezza d’esser forte abbastanza da salvarti da ogni dolore. Darei la mia vita per te. Sebbene sappia quanto tu sia in pericolo e quanto sia insignificante la mia forza confrontata a quella dell’Oscuro…di tuo padre…nonostante questo, io non accetterò mai l’idea di perderti.
Voglio amarti liberamente ma ho appena coraggio di liberare i pensieri su un pezzo di carta. So bene che non conoscerai mai i miei sentimenti perché, comunque andranno le cose, io terrò il segreto. Ciò che qui scrivo, nessuno lo leggerai mai e io mai lo pronuncerò.
Sono stanco ma l’alcol nelle vene guida la mia mano . Devo togliere la maschera per un momento, da quando ti ho conosciuta la mia freddezza è diventata insostenibile. Tuttavia non posso essere diverso da ciò che sono, dalla persona che sono stato per quasi quarant’anni. Non conosco niente di ciò che potrebbe farti sorridere, Sally. Mi odieresti se sapessi tutto di me, così come io odio me stesso per ciò che sono stato e sono. Questo dannato marchio non mi permette di staccarmi da quell’abisso senza luce in cui mi sono lasciato scivolare. Proteggerti significa avvicinarmi a colui che mi ucciderebbe per aver spezzato un giuramento che non può essere spezzato senza perdere la vita. Ma non importa. Questi giorni senza te, a Hogwarts, sono stati vuoti…assolutamente morti. Ti proteggerò Sally… anche se… questa ha tanto l’aria d’essere una guerra che io sono destinato a perdere fin dall’inizio.

Severus

No, voglio che tu sappia. Non aspetterò oltre. Sono pronto a perdere tutto ciò che ho. Lascerò questa lettera sul comodino, accanto al tuo letto, domattina prima di tornare a Hogwarts. La prossima volta che ci incontreremo saprò capire dal tuo sguardo cosa pensi di me.
Ti amo, Sally.

Severus"

And I’d give up all I have just to be with you
And that would do



Mi sveglio di soprassalto. Un incubo? Non ricordo…sento solo una sensazione di gelo. Passo una mano sulla fronte sudata spostando lo sguardo alla finestra. Notte. Perché ho avuto la sensazione che fosse mattino? La stanza è scarsamente illuminata dal camino acceso, negli angoli più bui vedo appena il contorno delle cose. Silenzio, solo lo scoppiettare del fuoco. Tuttavia… è un silenzio insolito. Forse sono impazzito, probabilmente ho bevuto troppo ma… avverto un rumore appena percettibile.
Improvviso calore al braccio. Il marchio? Porto la mano all’avambraccio sinistro afferrando e stringendo fra le dita la stoffa nera della palandrana. Sono solo eppure è come se qualcuno mi stesse osservando. Mi guardo intorno, soffermandomi sulla finestra che mostra un cielo nuvoloso, come fosse di fumo. Guardo infine il soffitto. Ancora quella sensazione…un rumore quasi impercettibile, uno sguardo nascosto…Il marchio brucia, inizia davvero a far male. Dovrei preoccuparmene? Ad ogni modo dubito che l’Oscuro sappia che Sally sia qui e anche se lo sapesse…solo noi dell’Ordine siamo in grado di raggiungere la sede. Allora perché questo gelo nel cuore? C’è forse qualcosa che mi sfugge? Un qualcosa che muterebbe le mie certezze in paure? Lui ha timore di Silente e non si avvicinerebbe mai a Hogwarts. Se non…per mezzo di qualcun altro…il corpo di Raptor…Lucius….i serpenti….ah già, dimenticavo Potter. Non avrei dovuto sprecare le mie serate nell’inutile tentativo di insegnargli l’Occlumanzia se solo non avesse la mente così bacata da permettere all’Oscuro di… ma perché lui? Io stesso, più volte, ho avvertito l’Oscuro tentare di abbattere le mie barriere per farsi strada nella mia mente. Con Potter è stato decisamente più facile….ma perchè noi? Perché siamo legati a lui…Dannazione! Anche Sally è
-AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
Sally! Scatto in piedi e corro in direzione delle scale. Ma quando ho appena raggiunto il pianerottolo, la ragazza mi colpisce in pieno e scende le scale come una furia. Sembra impazzita.
-Sally! Aspetta…Sally!-
Troppo tardi. E’ uscita. La seguo, scivolo sul cortile bagnato dalla pioggia e mi guardo intorno. L’ho persa, maledizione, lo persa!
-Sally !- grido esasperato e spaventato -Rispondi, Sally!!!-
Un altro urlo. Faccio il giro della casa e vedo la piccola sagoma della ragazzina che si sta perdendo fra gli alberi del bosco. Riprendo a correre, devo raggiungerla, devo farlo! Se solo si fermasse, io non capisco perché…cosa sta succedendo.
-Sally!- la vedo di nuovo chiaramente fra gli alberi -Fermati ti prego!-
Sento la sua voce che mormora debolmente qualcosa. Si tiene stretta la testa fra le mani e continua a parlare…
‘Non qui….non lui…..lasciami stare…..vattene da qui….non qui…..non lui…..’
La stanchezza e la paura non mi aiutano, sento mancarmi le forze, mi sforzo di correre più veloce. Io non voglio perderla, non voglio, non voglio!
Presa. Stringo la stoffa della sua camicia fra le dita. Sospiro affannato, non riesco a dire nulla. Semplicemente la attiro verso di me e la tengo stretta fra le braccia. Quanto ho sognato un momento simile? Non lasciarmi, non svanire così….
-Non
-Professore, lei non può salvarmi-
Apro gli occhi.
-Perché dici questo?-
-Lui…l’uomo che dice di essere mio padre è troppo forte e lei non può
-Smettila!-
Ora la guardo dritta negli occhi viola.
-Non voglio più sentirti dire una cosa simile, Sally! Io non…che fai?-
Ha preso la bacchetta.
-Sally…cosa….-
-Mi lasci andare- mormora puntandomi contro la bacchetta -O sarò costretta a
-Non fare la stupida!- la prendo per mano -Torniamo alla sede!-
-Stupeficium !-
Sento la sua voce pronunciare l’incantesimo prima di venir sbattuto a terra da una forza inaudita. Sopra di me, la pioggia cade incessantemente filtrando fra le fronde degli alberi. Cerco di rialzarmi ma è inutile, non ci riesco. Mi sento le ossa a pezzi. Muovo debolmente la testa, mi basta per vedere Sally. Poco distante da me…
-Sally !- ho gridato il suo nome ma la voce mi esce come un rantolo dalle labbra -Sally….-
Si avvicina, ha l’espressione risoluta ma molto triste.
-Sally…non arrenderti. Io voglio salvarti, posso farlo sai? Ti prego…-
Solleva la bacchetta.
-Addio, professor Piton-
-Ti prego, non farlo…Sally….Sally!!!!-
-Avada Kedavra !!!-
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
Un bagliore biancastro la invade togliendole la vita. Lego il mio sguardo al suo finchè i suoi occhi non diventano freddi, privi di ogni calore. Ormai la mia ragazzina sembra una bambola di pezza, cade a terra perché i fili che la sostenevano si sono spezzati per sempre. Un’ombra appare dietro di lei. L’Oscuro Signore…Voldemort. Nell’oscurità lui è solo un’ombra incappucciata con due occhi rossi e un respiro gelido. Mi sento morto anch’io. Confuso ma so che fra pochi minuti quanto è appena successo acquisterà il valore di una fatto certo e incancellabile. Non posso fare altro che guardare. Osservare l’Oscuro che si china sopra il corpo inerme di Sally per succhiarle l’anima. La piccola bocca rossa della mia ragazzina si dischiude lasciando libero un velo che pare un soffio di vento. L’ha inghiottita, ha inghiottito la sua anima.
-Perché?- la parola mi è sfuggita dalle labbra.
Il suo sguardo incontra il mio. Il fruscio della sua veste, la bacchetta puntata al mio collo.
-Chi mi lascia non può continuare a vivere, lo sai- mormora con voce melliflua.
Si, lo so. Forse non mi importa più. Dovevo proteggere Sally e non l’ho fatto, so bene che non c’è nessuno a proteggere me. Va bene così. Va bene…
-Avada Keda
Ho creduto di vedere il medesimo bagliore di prima ma la sua voce s’è fermata. Ha spostato il suo sguardo, si alza, si guarda intorno e torna a puntare i suoi occhi rossi su di me.
-Verrà anche il tuo turno…Severus-
E’ svanito. Neanche me ne sono accorto. Sono deluso di non essere stato ucciso? La mia vita continua…e aggiungerò anche questo ai già innumerevoli angoscianti ricordi che mi porto dentro. Sally…
L’incantesimo si sta esaurendo. Non mi sono mi sentito così a pezzi…lei è qui, accanto a me. E’ così bella… il suo corpo mostra ancora un debole segno di vita…sembra stia dormendo. Solo dentro di lei la vita si è fermata.
-Perdonami…perdonami se puoi, Sally…-

I’ve always been taught to win
And I never thought I’d fail


Ciò che per mesi è stato difficile, ora è un gesto semplicissimo. Che non nasconde timore o esitazione. La tua morte ha ucciso anche me, continuerò a vivere portandomi la morte nel cuore. Vorrei avere la magia di donarti la mia vita, farla scivolare dentro di te attraverso questo bacio… ma non posso. Non sono stato in grado di salvarti e mi porterò dietro per sempre questo rimprovero. Ciò che mi ferisce e che anche tu debba pagarne le conseguenze.
-Sally !-
-Severus !-
Delle voci…le sento davvero? Tutto si annebbia, chiudo gli occhi e l’oscurità avvolge ogni cosa.

Now I only want to be right where you are…

<VI CAPITOLO>

Pensieri di Severus Piton
15 Marzo ****
Infermeria di Hogwarts, h 09.05


Una giornata di sole. Immagino che da molto gli studenti non trascorressero l’intervallo fuori in cortile. So che osservare i miei giovani studenti dovrebbe darmi voglia di vivere…accanto a loro mi sono sempre sentito vivo, anche se non si direbbe.
Ma in questo momento proprio non mi riesce. Sono passate quasi due settimane dalla morte di Sally e io sono rimasto ricoverato in Infermeria. Ho insistito perché non mi portassero al S.Mungo e mi fa piacere che qualcuno mi abbia dato ascolto, una volta tanto. Mi sento ancora molto debole, mentalmente soprattutto, ma voglio tornare presto al mio lavoro. Per tenere lontano i brutti pensieri…ci sono le verifiche da correggere e il programma di Pozioni deve per forza proseguire.
-Severus…-
Mi volto. -Minerva…scusa, non ti ho sentito entrare-
Torno a guardare fuori.
-Come ti senti ?-
Sospiro.
-Scusami, che domanda idiota-
-Non mi stupisco, sei direttore dei Grifondoro, no?-
Ci guardiamo. Minerva sembra pronta a controbattere ma lascia perdere. Scuoto la testa.
-Scusa, io…-
-Spero questo significhi che stai tornando l’uomo di sempre-
-Non sarò più l’uomo di prima, Minerva-
-Severus, non fartene una colpa. Non potevi certo sconfiggere Tu-Sai-Chi con le tue sole forze!-
-Minerva ha ragione-
-Preside!-
-Scusa Minerva, ci lasceresti soli?-
-Certo Albus-
Mentre la donna lascia la sala io mi lascio cadere sul letto. Silente mi siede accanto.
-Non avresti potuto fare nulla per impedirlo-
-Avrei dovuto restarle più vicino. Non staccare gli occhi da lei per un attimo-
-Severus…noi non siamo invincibili, è naturale commettere degli errori e dobbiamo imparare da essi-
-Non ho saputo impedire che morisse…è come se l’avessi uccisa io-
-Severus-
Sento le braccia del preside che mi stringono a lui. Da anni non sentivo la sua stretta, da quando venni assolto al processo che mi accusava di fedeltà nei confronti di Voldemort.
-Continua a vivere. Hogwarts ha bisogno di te-
-…-
-Te la senti?-
-Io…credo…di si-
Silente mi rivolge un sorriso -Sono felice di sentirtelo dire- si alza -Durante la tua assenza ho provveduto a sistemare ogni cosa. Non devi dare spiegazione agli studenti. Riprendi la tua vita…ci sei mancato, Severus-
Tento di convincermi che i miei sentimenti per Sally mi hanno ingiustamente allontanato da tutto e da tutti.
-Anche voi- mormoro alzandomi.
-Scusami, avrei dovuto farti prima quel discorso…-
-Non importa, non è colpa sua preside- mi infilo la palandrana -Dovevo capirlo da me-
-Remus mi ha consegnato questa. Ha creduto appartenesse a te-
E’ la mia lettera, quella che ho scritto a Sally. Doveva cambiare la mia vita, doveva aprire il mio cuore a Sally. E invece...
-Grazie- la prendo e la ritiro nella tasca -Per favore, mi lasci solo-
-Come vuoi, Severus-
Mentre faccio scivolare lentamente i bottoni nelle asole osservo l’anziano mago che attraversa l’infermeria. Ma si ferma accanto alla porta e si volta a guardarmi.
-Severus…se credi di non riuscire a sostenere un simile ricordo…io posso farti un incantesimo di memoria e
-No. Non posso perdonarmi ciò che ho fatto. E’ una cosa che non posso dimenticare-
Dalla finestra posso ancora vedere gli studenti che si divertono e il lago che brilla sotto i raggi del sole.
-Voglio che Sally continui a vivere… almeno nei miei ricordi-

FINE
_____________________________________________________________________________

Note: la canzone citata è I wanna love you forever di Jessica Simpson

You set my soul at ease
Chased darkness out of view
Left your desperate spell on me
Say you feel it too I know you do
I’ve got so much more to give
This can’t die, I yearn to live
Pour yourself all over me
And I’ll cherish every drop here on my knees

I wanna love you forever
And this is all I’m asking of you
10.000 lifetimes together
Is that so much for you to do
Cuz from the moment taht I saw your face
And felt the fire of your sweet embrace
I swear I knew
I wanna love you forever

My mind fails to understand
What my heart tells me to do
And I’d give up all I have just to be with you
And that would do
I’ve always been taught to win
And I never thought I’d fail
Be at the mercy of a man,
I’ve never been
Now I only want to be right where you are

I wanna love you forever....

In my life I’ve learned that heaven never waits
Let’s take this now before it’s gone
Like yesterday
Cuz when I’m with you there’s nowhere else
That I would ever wanna be, no
I’m breathing for the next second I can feel you
Loving me...I’m gonna love

I wanna love you forever...



Trad:

Hai dato pace alla mia anima
Scacciato l’oscurità dalla mia vista
E lasciato su di me il tuo disperato incantesimo
Dì che senti anche tu così, so che è vero
Ho molto di più da dare
Questa cosa non può morire, bramo vivere
Scroscia su di me
E serberò teneramente qui sulle ginocchia ogni goccia.

Voglio amarti per sempre
Ed è tutto quello che ti chiedo
Insieme per 10.000 vite
E’ troppo per te?
Perché dal momento che ho visto il tuo viso
E sentito il fuoco del tuo abbraccio
Ti giuro ho saputo che
Voglio amarti per sempre

La mia mente non riesce a capire
Ciò che il mio cuore mi dice di fare
E lascerei tutto quello che ho solo per stare con te
E andrebbe bene
Mi hanno sempre insegnato a vincere
E non ho mai pensato che potessi perdere
Essere alla mercè di un uomo,
Non ci sono mai stata
Oro voglio stare esattamente dove sei tu.

Voglio amarti per sempre…

Nella mia vita ho imparato che il paradiso non aspetta mai
Prendiamolo ora prima che non ci sia più
Come ieri
Perché quando sto con te non c’è nessun altro posto
Dove vorrei mai stare, no
Respiro perché fra un attimo sento
Che mi ami…io amerò.

Voglio amarti per sempre…

 
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MARY21
view post Posted on 16/9/2014, 01:05




Inimmaginabile e incredibile. Io sono Mary Smith dagli Stati Uniti e ho una buona notizia da condividere in tutto il mondo. Occorrono il tuo ex marito o amante urgentemente? Voglio dirti che non devi preoccuparti perché ho una buona notizia per quelli là fuori che sono fronte o simile a tale situazione, perché c'è sempre una speranza e una soluzione al problema di tutti. C'è un grande mago chiamato grande DR.Kakà che può davvero risolvere il tuo problema. Tornando la mia amante è ciò che non riesco a immaginare, ma quando stavo perdendo Jackson, avevo bisogno di aiuto e da qualche parte a girare male ma mia zia mi ha raccontato questo mago che la aiutò anche su internet. Pensavo che non funzionerà, ma ho solo cercato di dare a quest'uomo una chance e ho ordinato un incantesimo di amore. Due giorni dopo, il mio telefono squillò. Jackson era nuovamente il suo vecchio sé e voleva tornare da me! Non solo tornare indietro, il mago aperto lui a sapere quanto amato e aveva bisogno di lui. Questo incantesimo Casting non è lavaggio del cervello, ma aprì i suoi occhi per sapere quanto dobbiamo condividere insieme e ha anche gettato un incantesimo di protezione e nessun effetto collaterale per l'incantesimo e anche lui ancora incantesimo soldi per me troppo ma non ho alcun problema di soldi sto raggiungo ora e anche felice con la mia famiglia. Raccomando a chiunque sia nella mia vecchia situazione provare lui, perché egli vi aiuterà e fare le cose è pensato per essere il modo di essere. Se si dispone di tale problema o simile a questo, si prega di contattare lui su sua e-mail Dr {[email protected]} grazie grande DR.Kakà e maggio tuoi dèi ricompensano per le buone azioni Dr {[email protected]}.

Voglio farvi sapere che gettò tutto il tipo di incantesimo lanciato con 100%
garantire, se avete qualsiasi tipo di problema come questo o più rapidamente in contatto
lui per assistenza OK

Avete bisogno di un incantesimo di amore
Hai bisogno di soldi entro 48 ore tramite incantesimo
Avete bisogno di una cura per l'HIV
Avete bisogno di un periodo di prestito
Vuoi essere famoso in vita
Vuoi vivere la vita lunga
Avete comunque nel vostro ufficio
Avete bisogno di un bambino
Avete un problema di cancro
Avete un problema Anier
Avete Ashmer problema
E altri contattarlo su >>> {[email protected]}.
 
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1 replies since 15/11/2006, 10:21   154 views
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